Con l’arrivo del periodo natalizio, Amazon potenzia uno dei suoi strumenti destinati ai venditori: il Seller Assistant, già noto come chatbot/assistente generativo, da ora si evolve in qualcosa di più ambizioso. Non è più solo un aiuto “quando chiedi”, ma un agente che può agire, decidere, suggerire ed eseguire compiti — ovviamente con il consenso del venditore. È una trasformazione sostanziale che potrebbe cambiare il modo in cui migliaia di venditori gestiscono il proprio business sulla piattaforma.
Finora, Seller Assistant era utile per rispondere a domande: “Quanto venduto la scorsa settimana?”, “Quali prodotti stanno performando male?”, “Hai superato il limite di magazzino?”. Ora diventa sempre-acceso, costantemente operativo, e in grado di ragionare autonomamente su ciò che serve per migliorare le prestazioni del venditore. Può monitorare lo stato dell’inventario, segnalare prodotti che stanno andando lentamente per evitare costi di stoccaggio a lungo termine, suggerire sconti o promozioni, aiutare con ottimizzazioni, intervenire su problemi di conformità (es. che un prodotto possa violare normative di sicurezza), dare avvisi quando metriche dell’account rischiano di scendere sotto soglie critiche. Tutto questo con l’opzione per il venditore di approvare o meno le azioni suggerite.
Un’altra novità importante è che l’assistente non solo suggerisce, ma può agire, se autorizzato: non significa che sostituirà il venditore, ma che può eseguire automaticamente certe operazioni che prima richiedevano intervento manuale, con un risparmio di tempo e fatica, specialmente durante i periodi di picco come le festività.
Oltre a gestire inventario, conformità, salute dell’account, l’update coinvolge anche le attività promozionali. Amazon ha ampliato la parte “Creative Studio” all’interno di Seller Assistant, con strumenti AI per generare annunci pubblicitari professionali tramite prompt conversazionali. Il venditore potrà chiedere all’agente di creare asset video, proposte creative per campagne pubblicitarie, concept per ad e contenuti visivi adatti ai prodotti. Tutto questo è pensato per rendere più accessibili queste attività, che altrimenti richiedono personale marketing, designer o agenzie.
C’è anche un generatore video: in breve, se vuoi uno spot per un prodotto, prima era necessario preparare il video, idee, storyboard o affidarsi a terzi; ora potresti farlo con pochi prompt, alcune immagini, idee di stile, musica, e lasciare che l’agente generi il video.
Amazon non sceglie queste mosse a caso: il periodo natalizio è uno dei più cruciali per i venditori, con forti picchi nelle vendite, promozioni, concorrenza altissima. Avere un agente che aiuta a gestire le complessità operative, evitare costi nascosti, migliorare campagne pubblicitarie e visibilità può fare la differenza tra guadagnare o restare indietro.
Inoltre, la spinta verso un’IA “agentica” (cioè capace non solo di rispondere ma di prendere iniziative) è una tendenza crescente: automazione, efficienza, riduzione degli errori, prevenzione di problemi (compliance, inventario, account health) sono aree dove anche i piccoli venditori spesso hanno debolezze. Questo tipo di assistente può colmare molte lacune.
Comunque, emergono varie sfide che i venditori dovranno valutare con attenzione:
- Primo, il controllo: anche se l’agente può agire, lo farà solo se il venditore dà il permesso. Ciò significa che è importante capire bene quali azioni possono essere automatizzate, e quali no, per evitare sorprese. Un’automazione troppo aggressiva potrebbe generare errori costosi, specialmente su normative o descrizioni di prodotto sensibili.
- Secondo, la qualità dei suggerimenti e delle azioni dipenderà molto da quanto buona è la base dati di Amazon, quanto accuratamente il venditore ha impostato le sue informazioni (inventario, descrizioni, immagini, conformità, storico delle vendite). Se i dati sono incompleti o errati, l’agente potrebbe fare suggerimenti sbagliati o inefficaci.
- Terzo, la disponibilità geografica: al momento le novità sono per i venditori negli Stati Uniti; Amazon ha dichiarato che estenderà il servizio gradualmente ad altri paesi, ma non è chiaro quanto ampio sarà il rollout e con quali differenze locali (normative, lingue, procedure).
- Quarto, il tema della fiducia e sicurezza: automatizzare compiti che toccano compliance, account health, inventario significa anche affidarsi a modelli che devono essere affidabili, aggiornati, trasparenti. Serve comprensione di cosa fa l’agente, quali dati usa, che margini di errore ha, come si correggono problemi se qualcosa va storto.
Guardando avanti, sembra evidente che altri mercati al di fuori degli Stati Uniti saranno coinvolti: Amazon afferma che il sistema sarà reso disponibile in altri paesi nei prossimi mesi. Ciò vuol dire che venditori non statunitensi dovranno prepararsi: avere schede prodotto ben curate, descrizioni precise, traduzioni corrette, conformità vicine alle norme dei mercati dove vendono, per poter sfruttare al massimo le nuove capacità dell’agente.
Inoltre, il modo in cui gli agenti AI diventeranno “partner” attivi dei venditori può mutare profondamente i ruoli operativi: meno micro-gestione, più strategia, delega di compiti ripetitivi. Questo potrebbe rendere più sostenibili le attività per piccoli venditori, che non hanno risorse grandi per staff di marketing o logistica, ma che possono usare l’agente come un assistente manageriale digitale.
C’è anche la possibilità che queste novità aumentino ancora la differenza competitiva tra venditori che adottano subito le novità e chi resta con strumenti più tradizionali: chi integra bene l’agente, gli strumenti video, le campagne AI, probabilmente avrà un vantaggio in termini di visibilità, velocità, efficienza.