La moda, la manifattura conciaria, il design dei materiali: tutto quel tessuto immateriale, fatto di storie, collezioni, archivi visivi, campioni e memoria espositiva, rischia spesso di rimanere confinato nei magazzini, nei faldoni, nei ricordi di chi ha vissuto quelle fiere. Ma un’iniziativa recente punta a cambiare tutto questo: LENA è l’assistente virtuale alimentato da intelligenza artificiale che Lineapelle ha presentato come “servizio” alle sue comunità, capace di rendere accessibile e fruibile quel patrimonio accumulato negli anni, ovunque e a chiunque lo desideri.
LENA non è soltanto un chatbot o un motore di ricerca evoluto: è pensata per essere una guida fluida, multilingue, interattiva, capace di dialogare con i visitatori delle fiere, di rispondere alle domande, di attingere all’archivio — numeri, immagini, informazioni tecniche — per restituire un’esperienza coerente e utilizzabile. L’idea è che ogni edizione futura di Lineapelle, sia in Italia che all’estero (Londra, New York, da gennaio 2026), possa essere arricchita dal supporto di questo assistente digitale.
Dietro LENA c’è un lavoro articolato: è stata presentata durante un talk al progetto Aimateriality, dove manager, esperti, figure dell’industria e dell’innovazione del fashion si sono confrontati sul ruolo dell’IA nelle filiere produttive. Il CEO di Ingenium, Stefano Galassi, e Orietta Pellizzari ne hanno illustrato le ambizioni; lo sviluppo è avvenuto in partnership con Bevolus.
Ciò che colpisce è la tensione che questo progetto cerca di mediare: come usare l’intelligenza artificiale senza che spazzi via le competenze, senza che il “fare” artigianale, la relazione umana, l’esperienza non vengano svuotate. La giusta promessa non è quella di sostituire l’umano, ma di potenziarlo, di abbattere il muro dell’accesso ai contenuti, di rendere viva la memoria di collezioni, di edizioni passate, di prototipi anche lontani nel tempo.
Nel talk dove è stato presentato LENA, hanno preso parola figure significative: Gionata Tedeschi (Il Sole 24 Ore), Emanuele Morelli (AI media designer), Gianluigi Zarantonello (ex Innovation Director Valentino), Cris Nulli, e tante altre voci che raccontano il punto di incontro tra estetica, tecnologia e imprese.
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Accanto a LENA, sono state presentate altre startup impegnate in applicazioni di AI per moda e lifestyle: Patternfast, che lavora su personalizzazione e prototipazione rapida; Temera, specializzata in tracciabilità e digital product passport; Ephoto, che mappa la presenza visiva dei brand online per analisi competitive e ottimizzazione dei contenuti digitali. Queste realtà completano l’orizzonte di innovazione attorno al mondo Lineapelle.
Quanto può essere impattante un assistente come LENA? Molto, se ben realizzato. Immagina un visitatore straniero alla fiera che chiede “voglio vedere pelli con finitura opaca per calzature”, oppure “mostrami campioni in colorazione verde oliva”, o “in quale edizione passata si è parlato di sostenibilità nel cuoio”. LENA può rispondere attingendo all’archivio, recuperando immagini, specifiche tecniche, persino collocazioni temporali o referenze. Un’esperienza che oggi non è sempre facile: richiede conoscenza, ricerca manuale, memoria storica.