Durante l’ultimo Black Friday negli Stati Uniti, il chatbot con intelligenza artificiale Rufus — integrato da Amazon sulla propria piattaforma — ha dimostrato in modo netto quanto gli strumenti conversazionali possano influenzare le vendite online. I dati raccolti da Sensor Tower, riportati da TechCrunch, mostrano infatti un incremento dei tassi di conversione pari a cinque volte rispetto agli utenti che non hanno utilizzato il chatbot. Un risultato che conferma come la ricerca assistita dall’AI stia diventando uno dei fattori più determinanti nell’esperienza di acquisto moderna.
Le analisi rivelano innanzitutto un aumento drastico dell’utilizzo di Rufus nel corso della settimana del Black Friday. Negli Stati Uniti, gli acquisti effettuati tramite il chatbot sono aumentati del 100% rispetto alla media dei trenta giorni precedenti, mentre gli acquisti effettuati senza assistenza AI si sono fermati a un +20% nello stesso periodo. Anche osservando i dati immediatamente precedenti alla giornata di sconti, si nota un divario consistente: rispetto al 27 novembre, gli acquisti tramite Rufus sono cresciuti del 75%, contro il 35% registrato da chi non lo ha utilizzato. L’impatto non si è limitato alle vendite: l’intero flusso di sessioni sul sito di Amazon è aumentato del 20% in un solo giorno, mentre le sessioni che coinvolgevano Rufus hanno segnato un ulteriore balzo del 35%. In sostanza, il chatbot non ha solo guidato gli utenti nelle loro ricerche, ma li ha portati con maggiore frequenza a concludere l’acquisto.
Rufus è stato lanciato in beta a inizio 2024 e reso disponibile negli Stati Uniti qualche mese più tardi. Il suo valore risiede nella capacità di comprendere le intenzioni degli utenti in linguaggio naturale, attingendo a un patrimonio immenso: l’intero catalogo prodotti di Amazon, milioni di recensioni, domande frequenti, informazioni della community e storici di acquisto personalizzati. Questo gli consente di proporre suggerimenti più accurati di una normale ricerca testuale, e soprattutto di indirizzare l’utente in modo meno dispersivo. Per il Black Friday di quest’anno sono state inoltre introdotte nuove funzioni pensate per incentivare l’acquisto: la possibilità di programmare acquisti automatici quando un prodotto raggiunge un prezzo target, il filtraggio su misura in base al budget e un livello di personalizzazione molto più marcato.
Il contesto generale conferma un trend più ampio. Adobe Analytics ha registrato un aumento dell’805% del traffico generato da strumenti di shopping basati sull’intelligenza artificiale, confermando che l’uso di assistenti conversazionali e modelli generativi è ormai diventato parte integrante dell’esperienza di acquisto online. Allo stesso tempo, però, Adobe ha riscontrato comportamenti più prudenti da parte dei consumatori: l’aumento della spesa totale non ha coinciso con un aumento del numero di ordini, ma con una crescita del prezzo medio dei prodotti acquistati. Lo stesso Salesforce ha mostrato un incremento delle vendite online globali di circa il 7%, accompagnato però da un calo dell’1% degli ordini e del 2% del numero medio di articoli per acquisto. Si compra di più in termini di valore, ma con maggiore attenzione e selezione.
Il ruolo di Rufus si inserisce in questo equilibrio delicato tra desiderio di risparmio e necessità di orientarsi in un’offerta sempre più vasta. Il chatbot, capace di interpretare esigenze e preferenze, sembra alleggerire lo stress della ricerca permettendo di trovare più velocemente prodotti pertinenti, comparare alternative e filtrare ciò che non rientra nei parametri dell’utente. Un supporto concreto in un periodo in cui la quantità di offerte può diventare dispersiva e faticosa da gestire.
Secondo Sensor Tower, le visite complessive ai siti di Amazon e Walmart sono aumentate rispettivamente del 90% e del 100% rispetto alla media dei trenta giorni precedenti. I numeri mostrano, tuttavia, una potenziale decelerazione nel corso del 2024, con una crescita che potrebbe assestarsi su valori più moderati. In questo scenario, strumenti come Rufus diventano elementi strategici: non solo per aumentare le conversioni, ma per migliorare la qualità dell’esperienza e mantenere gli utenti attivi in un mercato sempre più competitivo.
L’esperienza di questo Black Friday suggerisce quindi che l’integrazione dell’intelligenza artificiale nel commercio elettronico non sia più un semplice esperimento, ma un fattore strutturale destinato a cambiare in profondità il rapporto tra piattaforme e consumatori. Chatbot come Rufus, progettati per comprendere il linguaggio umano e assistere nel processo decisionale, stanno già dimostrando di poter influenzare sensibilmente le dinamiche d’acquisto, con effetti che andranno ben oltre la stagione degli sconti.
