Immagine AI

Il confine tra realtà e finzione, tra l’oggetto inanimato e il protagonista emotivo, si sta assottigliando sempre più grazie all’uso creativo e sofisticato dell’intelligenza artificiale nel campo della pubblicità. Un esempio lampante e affascinante di questa nuova frontiera dello storytelling è rappresentato da uno spot pubblicitario che ha scelto come suo inusuale protagonista un semplice, eppure iconico, lampione del lungomare di Bari.

La campagna ha trasformato un elemento dell’arredo urbano, spesso ignorato nella sua funzione meramente pratica, in un vero e proprio personaggio, arricchito da una complessa gamma di emozioni umane. Grazie all’intelligenza artificiale generativa, i creativi hanno potuto dare voce e, metaforicamente, un cuore pulsante a questo lampione, narrando le sue “esperienze” e le sue “sensazioni” nel corso delle stagioni e degli eventi che si svolgono sotto la sua luce.

Questo utilizzo dell’AI va oltre la semplice animazione; si tratta di un’operazione di profonda personificazione (anthropomorphism) che sfrutta la capacità della tecnologia di elaborare e sintetizzare in modo convincente un mix di emozioni umane. Il lampione, che assiste ogni giorno alla vita del lungomare – dagli innamorati alle prime luci dell’alba ai pescatori che ritornano, dai turisti che passeggiano alle famiglie in festa – diventa un testimone silenzioso e saggio della quotidianità. Le immagini e le narrazioni create dall’AI attingono a una complessa libreria di dati visivi ed emotivi per costruire una prospettiva unica, quella dell’oggetto fisso che osserva il flusso incessante dell’esistenza umana.

Il successo di questo approccio risiede nella sua capacità di stabilire una connessione emotiva inaspettata con il pubblico. Associando un’entità inanimata a sentimenti come la nostalgia, la gioia, l’attesa o la malinconia, lo spot non vende un prodotto in modo tradizionale, ma vende una storia, un sentimento legato a un luogo specifico e riconoscibile. Questo crea un legame più profondo con lo spettatore, trasformando il lampione non solo in un ambasciatore del brand promotore, ma anche in un simbolo affettivo della città di Bari.

In un panorama pubblicitario sempre più saturo e rumoroso, l’intelligenza artificiale offre agli marketer strumenti potenti per differenziarsi. Essa consente non solo di produrre contenuti visivi sorprendenti a una velocità ineguagliabile, ma soprattutto di sperimentare nuovi livelli di storytelling emotivo, portando in scena prospettive che sarebbero state tecnicamente o economicamente impraticabili con i metodi di produzione tradizionali. Il lampione di Bari, dunque, diventa un’icona non solo locale, ma anche un esempio di come l’AI stia ridefinendo l’arte di coinvolgere e commuovere il pubblico attraverso narrazioni che animano l’ordinario e l’inaspettato.

Di Fantasy