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La notizia è significativa: Manus, una delle startup di intelligenza artificiale più discusse del 2025, ha deciso di abbandonare la prospettiva di raccogliere finanziamenti a una valutazione di circa 2 miliardi di dollari per unirsi invece alle file di Meta, la grande azienda tecnologica statunitense guidata da Mark Zuckerberg. Ciò che all’inizio poteva apparire come un semplice passo strategico di una giovane impresa si rivela invece un episodio emblematico della feroce competizione nel panorama globale dell’AI, dove grandi gruppi tecnologici cercano di assicurarsi talenti e tecnologie ritenute chiave per i prossimi anni.

Manus non è una startup qualunque: sviluppata da Butterfly Effect Technology con sede a Singapore, era emersa nel 2025 come una piattaforma di agenti AI agentici capaci di compiere operazioni complesse in autonomia, andando ben oltre le tradizionali risposte conversazionali. I suoi agenti erano progettati per svolgere compiti articolati come ricerche approfondite su diversi siti web, l’analisi di dati strutturati da fogli elettronici e l’interazione con strumenti online per portare a termine workflow completi senza supervisione umana diretta. Tale approccio di AI, che mira a realizzare ciò che viene definito “lavoro delegato” piuttosto che sole conversazioni intelligenti, aveva attirato l’attenzione di tantissimi utenti e investitori.

Nel corso dell’anno, Manus aveva già raggiunto risultati notevoli, superando i 100 milioni di dollari di ricavi ricorrenti annuali in pochi mesi dal lancio e costruendo una base di utenti molto ampia che includeva abbonati paganti. Questi numeri, per una giovane impresa tecnologica, indicavano non solo un modello di business promettente, ma anche un forte interesse di mercato per soluzioni di AI autonomo e capace di eseguire compiti multitasking a livelli avanzati.

Tuttavia, mentre la startup stava valutando un nuovo round di finanziamento con una valutazione di circa 2 miliardi di dollari, è arrivata l’offerta di Meta. Zuckerberg e il suo team hanno convinto i fondatori di Manus a cambiare rotta: anziché proseguire da indipendenti e raccogliere capitale sul mercato, l’intero gruppo di talenti è stato invitato ad entrare in Meta per contribuire allo sviluppo di agenti di intelligenza artificiale generali all’interno dei prodotti dell’azienda. Meta, che in passato ha già investito cifre imponenti nel settore AI e ha fatto acquisizioni di grande rilievo come Scale AI, sembra puntare a rafforzare la propria capacità di integrare agenti autonomi capaci di eseguire compiti articolati direttamente nelle sue piattaforme social e di comunicazione.

Il passo di Manus è interessante non solo per la portata dell’accordo ma anche perché riflette dinamiche geopolitiche e regolatorie più ampie. La startup aveva spostato la sua base operativa a Singapore dopo aver ricevuto investimenti e aver dovuto affrontare scrupolosi controlli da parte delle autorità statunitensi sulle implicazioni degli investimenti cinesi nell’AI, vista la sua origine e alcune attività in Cina. La scelta di trasferirsi e poi di accettare l’offerta di una grande piattaforma globale come Meta sottolinea quanto sia cruciale, per le giovani aziende tecnologiche, riuscire a navigare tra opportunità di mercato, vincoli normativi e pressioni strategiche dei giganti tecnologici.

Dal punto di vista di Meta, l’integrazione di Manus va oltre un semplice incremento di forza lavoro: si tratta di incorporare competenze, tecnologie e una filosofia di AI che può contribuire a far progredire la visione dell’azienda. Meta sta cercando di spostarsi verso un tipo di intelligenza artificiale che non si limiti a rispondere alle domande degli utenti, ma che sia in grado di eseguire attività complesse, offrire supporto produttivo e interagire con strumenti e applicazioni con un grado di autonomia crescente. In questo senso, la tecnologia e la squadra di Manus rappresentano un asset strategico per accelerare questa transizione.

Nonostante i termini finanziari non siano stati resi pubblici, fonti giornalistiche indipendenti indicano che il passaggio di Manus sotto l’ombrello di Meta rappresenta una delle operazioni più significative di acquisizione nel settore AI di questo periodo, subito dopo alcune delle transazioni di maggiore impatto nella storia recente dell’azienda di Zuckerberg. La veloce conclusione delle negoziazioni in poco più di dieci giorni rafforza l’idea che, in un mercato sempre più competitivo e veloce come quello dell’intelligenza artificiale, la rapidità decisionale e la capacità di attrarre talenti e tecnologie innovative può fare la differenza tra il seguirsi e il guidare l’innovazione globale.

Di Fantasy