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In un momento in cui molti denunciano l’intelligenza artificiale come una minaccia al cinema, Alex Proyas – regista di film iconici come The Crow, Dark City e I, Robot – lancia una visione alternativa. In un’intervista a The Guardian, attribuita al 1° settembre, Proyas descrive un settore cinematografico ormai “rotto”, dove lo streaming ha eroso le fondamenta della tradizionale economia del cinema. Ma è proprio l’IA che, secondo lui, può riaccendere la scintilla artistica dell’industria.

Proyas non attacca l’intelligenza artificiale, ma punta il dito contro l’industria stessa: i diritti residuali che un tempo sostenevano i registi tra un progetto e l’altro sono evaporati nello streaming, mentre i budget si riducono drasticamente. Il modello economico che ha sorretto il cinema per decenni si sta sgretolando.

Per Proyas, la soluzione non è cancellare l’IA, ma integrarla come strumento che abbassa le barriere economiche alla produzione. Un progetto che un tempo avrebbe richiesto 100 milioni di dollari può ora essere realizzato per una frazione del budget, grazie alla produzione virtuale supportata da Dell. Un esempio concreto è RUR, tratto dal dramma distopico di Čapek, che racconta la ribellione dei robot: un film ambizioso che Proyas può realizzare in studio, in gran parte in tempo reale, grazie alla generazione automatica di asset visuali in collaborazione con Dell.

Quando gli si chiede se l’IA rappresenti una minaccia per i posti di lavoro, Proyas risponde con equilibrio: “Le forze lavoro saranno ottimizzate, ma chi abbraccia la tecnologia avrà spazio. L’IA è un ‘aumento dell’intelligenza’, non un suo rimpiazzo”. Per lui, l’IA è parte del team, affianca e accelera il lavoro creativo, ma non ne cancella l’elemento umano.

Con l’utilizzo dell’IA, il suo compito come regista – orchestrare la visione artistica – non è cambiato, ma il team può essere più snello e agile. L’IA deve “servire la mia visione”, dice, e viene chiamata a collaborare con precisione, non in modo casuale. Questo apre la porta alla produzione indipendente, permettendo a piccoli studi di realizzare lavori complessi in modo più rapido e sostenibile.

Proyas porterà queste idee al Dell Technologies Forum di Sydney, parlando del suo approccio all’IA nella produzione cinematografica. Le sue parole non sono un manifesto contro la tecnologia, ma un invito a usarla per ridare respiro alla creatività e all’indipendenza degli autori.

Di Fantasy