Amazon Web Services (AWS), l’indiscusso gigante e pioniere del cloud computing, ha dominato il mercato per oltre un decennio, plasmando l’infrastruttura digitale globale. Tuttavia, con l’esplosione dell’Intelligenza Artificiale (AI), un’analisi crescente suggerisce che l’azienda stia affrontando una sfida esistenziale, rischiando di cedere il passo a concorrenti che hanno abbracciato l’ondata AI con maggiore prontezza strategica. Recenti eventi e rapporti interni indicano un’erosione del suo vantaggio competitivo, specialmente nel corteggiamento delle startup AI di nuova generazione.

La percezione di un rallentamento di AWS nell’adattarsi alla “AI economy” è alimentata da una combinazione di fattori critici. Un recente e grave disagio di servizio globale durato quindici ore ha messo in luce le vulnerabilità della dipendenza da un unico fornitore, mentre le azioni dei concorrenti hanno innalzato il livello della competizione. Google Cloud, ad esempio, ha consolidato la sua posizione annunciando una massiccia partnership con Anthropic, un competitor diretto di OpenAI, impegnandosi a fornire fino a un milione di TPU (Tensor Processing Units) dedicati. Contemporaneamente, il rivale storico Microsoft prosegue la sua stretta collaborazione con OpenAI, che sta anche sviluppando il suo ambizioso progetto StarGate con partner come Nvidia.

La sfida più profonda, tuttavia, emerge dai rapporti interni di AWS, i quali, secondo alcune testate, evidenziano una valutazione poco lusinghiera della propria posizione nella corsa al cloud AI. Sembra che le startup che costruiscono i modelli di AI di prossima generazione stiano attivamente evitando di basarsi su AWS, preferendo allocare la spesa su servizi di modelli AI o piattaforme di inferenza.

Questo spostamento non è teorico, ma si riflette nelle scelte di clienti storici. Grammarly, ad esempio, un’azienda che per anni si è affidata ai data center di AWS, ha scelto Microsoft Azure per la sua infrastruttura di servizi AI. Il motivo, come spiegato dal CTO, risiede nel fatto che il marketplace di modelli AI di AWS, Bedrock, non era in grado di soddisfare le loro esigenze in termini di costi e requisiti tecnici. Anche altre aziende focalizzate sulla sicurezza dei data, come Druva, hanno integrato Azure accanto a AWS, segnando un chiaro passo verso la diversificazione dei fornitori cloud per i carichi di lavoro AI.

Gli analisti di mercato suonano l’allarme: non riuscire ad assicurarsi la clientela di queste startup AI ad alta crescita, che si prevede aumenteranno il loro valore di cinque-dieci volte nei prossimi anni, potrebbe rappresentare un danno strutturale e duraturo per AWS. Una startup ha esplicitamente dichiarato che, mentre AWS era un tempo molto efficace nell’attrarre piccole realtà, Google Cloud sta ora dimostrando una maggiore capacità di supportare le aziende nascenti con esigenze specifiche di AI.

Secondo i documenti interni, il modello di consumo delle startup è cambiato radicalmente. La priorità principale è data ai fornitori di modelli AI, come OpenAI o Anthropic; la seconda priorità è l’adozione di piattaforme di sviluppo come Vercel per il deployment dei servizi. I servizi IaaS (Infrastructure as a Service) di AWS, che un tempo erano il punto di partenza, sono ora relegati a un ruolo secondario, da considerare solo quando sono richieste funzionalità avanzate come la compliance normativa o la sicurezza.

Non si può affermare che Amazon sia stata inattiva. Anni fa, AWS aveva costruito un supercomputer AI collegando 6.000 GPU Nvidia, anche se all’epoca non c’era una domanda immediata, e solo in seguito Anthropic ha iniziato a utilizzarlo. Da allora, Amazon ha reagito investendo massicciamente in Anthropic e sviluppando la propria infrastruttura. Prova ne è il “Project Rainier”, un massiccio data center da 2.2 GW in costruzione nell’Indiana, dedicato interamente a Anthropic, e destinato a ospitare i chip di inferenza Trainium 2 sviluppati internamente da AWS.

Tuttavia, queste iniziative sono percepite come una reazione a una minaccia già concretizzata. Nonostante la previsione di crescita del cloud business di AWS si attesti ancora intorno al 18% per il trimestre in arrivo, questo dato rappresenta un leggero rallentamento rispetto all’anno precedente. L’azienda ha parzialmente contestato i rapporti interni, definendoli basati su “dati obsoleti” e sottolineando che molte startup AI leader (come Perplexity e Luma AI) continuano a crescere sulla sua piattaforma.

AWS si trova a un bivio cruciale. L’azienda che ha virtualmente inventato il cloud computing deve dimostrare di poter non solo competere, ma anche ridefinire il proprio modello di business per l’era dell’AI, un’era in cui il vantaggio non è più solo detenuto dall’infrastruttura di base, ma dalla capacità di fornire strumenti AI di punta e di forgiare partnership strategiche con chi li sviluppa.

Di Fantasy