Le grandi aziende tecnologiche statunitensi stanno facendo uno “sforzo disperato” per influenzare la prima legge di regolamentazione dell’intelligenza artificiale (IA) nell’Unione Europea (UE). Sebbene la legge sia stata approvata, il “codice di condotta” che ne specificherà i dettagli non è ancora stato finalizzato.
Secondo Reuters, le principali aziende tecnologiche stanno partecipando attivamente alla stesura di questo codice per evitare sanzioni che potrebbero arrivare a miliardi di dollari. La legge sull’IA è stata approvata dall’UE lo scorso maggio ed è entrata in vigore il 1° agosto. Tuttavia, le regole dettagliate necessarie per la sua attuazione sono ancora in fase di definizione.
Attualmente, si stanno discutendo aspetti come la divulgazione dei dati utilizzati per addestrare i modelli di IA e le disposizioni relative all’intelligenza artificiale per scopi generali. L’UE ha chiesto aiuto a aziende e università per redigere la bozza del codice, ricevendo circa 1.000 richieste di parere, un numero insolitamente alto.
Il codice di condotta non è giuridicamente vincolante, ma serve a determinare la conformità alla legge sull’IA, offrendo alle aziende l’opportunità di ridurre i propri oneri legali. Boniface de Champrice, responsabile delle politiche presso CCIA Europe, ha sottolineato l’importanza di redigere un codice efficace per continuare a innovare, avvertendo che dettagli eccessivi potrebbero rendere difficile il processo.
Una questione centrale riguarda la divulgazione dei dati. La legge richiede alle aziende di fornire dettagli sui dati utilizzati per addestrare i modelli di IA. Ci sono opinioni contrastanti sulla portata di queste informazioni: alcune aziende sostengono che debbano essere condivisi solo i dati minimi per tutelare i segreti commerciali, mentre altre chiedono una maggiore trasparenza per proteggere i diritti d’autore.
Anche OpenAI, nota per la sua riservatezza riguardo ai dati, ha chiesto di unirsi al gruppo di lavoro sulle questioni legate ai dati, insieme a Google e Amazon. Tuttavia, Maximilian Gantz, della fondazione Mozilla, ha criticato le aziende per i loro tentativi di evitare la trasparenza.
Questa dinamica non riguarda solo le grandi aziende statunitensi; in Europa, vi sono richieste di clausole di eccezione per agevolare le nuove imprese. Il presidente francese Emmanuel Macron e l’ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi hanno espresso preoccupazione per le rigide normative dell’UE, sottolineando la necessità di stimolare gli investimenti.
Recentemente, Thierry Bruton, responsabile del mercato UE e sostenitore della regolamentazione, si è dimesso dopo un conflitto con il presidente della Commissione Europea.
Il codice di condotta dell’IA dovrebbe essere pubblicato nella prima metà del prossimo anno. A partire da agosto 2025, le aziende operanti nel settore dell’IA dovranno conformarsi alla legge, con un periodo di grazia fino a 36 mesi per alcuni modelli avanzati e ad alto rischio. Le violazioni della legge potrebbero comportare multe fino a 35 milioni di euro, ovvero il 7% delle vendite globali.