Un piccolo cambiamento nell’interfaccia può sembrare insignificante, ma quando viene annunciato dal CEO stesso di OpenAI, diventa chiaro che ha peso: Sam Altman il 16 settembre 2025 ha informato via X che la pagina delle impostazioni personali di ChatGPT è stata aggiornata. Non è solo un restyle grafico, ma una riorganizzazione importante: ora “personalità”, “istruzioni personalizzate” e “memoria” sono raggruppate in un unico luogo, con l’obiettivo di rendere più immediata la personalizzazione del chatbot per ogni utente.

Fino a poco tempo fa, queste componenti erano accessibili separatamente: se volevi cambiare il tono con cui ChatGPT rispondeva (più formale, più amichevole, etc.), dovevi muoverti in un’area diversa rispetto a quella per le istruzioni personalizzate (“custom instructions”) o la memoria (che consente al modello di ricordare preferenze, dettagli o contesto da conversazioni passate). Ora queste caratteristiche convivono insieme nella pagina delle impostazioni personali (“Personalization”), rendendo più facile vedere cosa hai attivo, cosa puoi modificare, con che effetto.

Tra le opzioni di “personalità” che vengono citate nei vari articoli ci sono impostazioni come “Robot”, “Cynic”, “Listener”, “Nerd” e simili. Ci sono anche le solite “custom instructions” che permettono di istruire ChatGPT su come preferisci che si comporti: se parlare in modo più formale, evitare certe espressioni, adottare certe modalità di risposta.

E poi c’è la memoria: la capacità del modello di ricordare dettagli che l’utente ha indicato come importanti, preferenze, dati che rendono le interazioni più coerenti nel tempo. Queste memorie si possono attivare o disattivare, e ora sono più integrate nel contesto delle altre impostazioni personali.

Che un CEO annunci una modifica “solo UI” vuol dire che non è affatto solo UI. Questo aggiornamento arriva in un momento in cui molti utenti si stavano lamentando del “tono” percepito di ChatGPT-5: alcuni lo trovavano freddo, automatico, meno empatico rispetto a versioni precedenti (in particolare rispetto a GPT-4o), che avevano caratteristiche di risposta viste come più calde, più umane.

OpenAI, da parte sua, aveva già ripristinato GPT-4o per gli utenti paganti dopo critiche per la sua rimozione ed era intervenuta sul modello GPT-5 per renderlo “più caldo e accessibile”. Il nuovo aggiornamento alle impostazioni personali consente agli utenti di modulare di più queste percezioni, scegliendo come vogliono che ChatGPT parli con loro, quale tono usare, quanta memoria usare, ecc.

Questo aggiornamento può sembrare piccolo, ma ha effetti reali. Per utenti che vogliono che ChatGPT sia più amichevole, più colloquiale, oppure più tecnico, più efficiente, più “robotico” nel tono, ora è più facile sperimentare e trovare ciò che preferiscono. Non serve più cercare in varie schede separate: tutto è in un unico posto.

Chi usa ChatGPT spesso in contesti professionali potrà regolare le istruzioni personalizzate (custom instructions) per far sì che il modello rispetti certe formalità, termini tecnici, stili aziendali. Chi lo usa per creatività o conversazioni più leggere potrà selezionare una personalità che favorisca informalità, ironia, leggerezza.

La memoria integrata aiuta a mantenere continuità: credenziali, preferenze, modi di parlare che hai già stabilito, o dettagli che vuoi che l’assistente ricordi, possono essere gestiti in modo più trasparente. Se vuoi che dimentichi certe cose, o che non tenga memoria, puoi disattivare tutto, in un’unica schermata.

Alcune questioni restano: quale sarà la disponibilità globale immediata? Articoli riportano che la funzione è in rollout graduale, non tutti la vedono subito. Anche la gestione della coerenza fra le impostazioni: cosa succede se la personalità selezionata (“Robot”, “Cynic”, etc.) entra in conflitto con istruzioni personalizzate che chiedono tono più caldo, o se la memoria contiene preferenze contrarie al tono scelto? Quale impostazione ha priorità? Le fonti dicono che la memoria e le istruzioni possono “soprascrivere” o attenuare la personalità, se c’è conflitto.

C’è anche la percezione che alcuni utenti pensano che queste impostazioni servano ad “addomesticare” GPT-5, rendendolo più simile agli stili che piacevano con GPT-4o, piuttosto che offrire qualcosa di veramente nuovo. Alcuni temono che queste personalizzazioni siano superficiali se dietro non c’è anche una reale modifica nel modello, per rendere possibile una gamma più ampia di toni, stili, sensibilità.

Infine, resta la questione dei modelli disponibili: l’accesso a GPT-4o o ad altri modelli “vecchi” è tornato per utenti paganti, ma non è gratuito per tutti, e le opzioni “veloci”, “thinking”, “auto” del modello GPT-5 introducono scelte che possono essere utili, ma anche fonte di confusione se non si capisce bene cosa comportano.

Di Fantasy