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L’infrastruttura IT è diventata un organismo di complessità e interconnessioni senza precedenti. La transizione verso ambienti multi-cloud e le architetture a microservizi hanno aumentato l’agilità, ma hanno anche amplificato la possibilità di incidenti, trasformando la gestione IT in una battaglia costante contro i tempi di inattività non pianificati e l’esasperante accumulo di lavoro manuale ripetitivo, noto come “debito operativo”. È in risposta a questa sfida sistemica che Cognizant ha lanciato la sua soluzione strategica: Cognizant® Resilient IT Operations, una piattaforma progettata per inaugurare una nuova era nelle operazioni IT, quella dell’automazione guidata dagli Agenti AI.

L’ambizione di questa piattaforma va ben oltre la semplice automazione di base. Essa incarna una profonda trasformazione filosofica: il passaggio da un modello IT reattivo, in cui i team intervengono solo a guasto avvenuto, a un modello proattivo e autoriparatore. Il cuore pulsante di Resilient IT Operations risiede nella sua architettura che fonde in maniera inscindibile tre pilastri tecnologici: l’automazione avanzata, gli Agenti di Intelligenza Artificiale e un sistema sofisticato di analisi predittiva.

La capacità fondamentale risiede nella metamorfosi dei dati grezzi in segnali d’allarme tempestivi. La piattaforma sfrutta analytics avanzate per monitorare in tempo reale i dati di telemetria e i registri di sistema. Non si limita a segnalare un errore, ma è in grado di correlare eventi apparentemente slegati, identificando segnali precoci che possono presagire un guasto critico. Questo permette di disinnescare la potenziale crisi ben prima che l’utente finale o il servizio ne risentano, trasformando la manutenzione da un esercizio di pronto soccorso a un’attività di prevenzione chirurgica.

Quando un problema emerge, il ruolo degli Agenti AI diventa determinante. Questi non sono semplici chatbot, ma moduli software intelligenti capaci di accelerare lo sviluppo di vere e proprie automazioni di auto-riparazione. Per le casistiche note e i malfunzionamenti di routine, l’agente può orchestrare una serie di azioni predefinite, eseguendo i runbook come azioni componibili senza alcuna necessità di intervento umano. Questo processo di “auto-guarigione” opera su vasta scala, riducendo drasticamente le ore lavorative sprecate in attività manuali e ripetitive, alleggerendo così in modo significativo il carico del debito operativo.

Anche di fronte a incidenti complessi, che richiedono ancora l’intelligenza e l’esperienza umana, la piattaforma non abbandona il tecnico. Al contrario, essa agisce come un assistente intelligente ad altissima velocità. Sfruttando l’analisi della causa radice (Root Cause Analysis), l’AI fornisce ai team di incident management il contesto necessario, ipotesi di diagnosi e, crucialmente, le azioni successive consigliate (next-best actions). Ciò riduce i tempi di rilevamento (MTTD) e i tempi di risoluzione (MTTR), garantendo che anche i problemi più ostici vengano affrontati con il massimo dell’efficienza e il minimo del disservizio.

Il valore ultimo di Cognizant® Resilient IT Operations non è meramente tecnico, ma profondamente strategico. Liberando i tecnici di maggior talento da una routine di manutenzione incessante e spesso estenuante, la piattaforma consente loro di reindirizzare le proprie energie verso l’innovazione strategica. Gli ingegneri possono finalmente concentrarsi sullo sviluppo di nuove funzionalità, sulla modernizzazione delle architetture e sulla creazione di valore per il business, anziché rimanere intrappolati nel ciclo infinito di gestione degli incidenti. In sostanza, stabilizzando le operazioni IT e riducendo il rischio e il costo operativo, Cognizant non offre solo uno strumento di automazione, ma un vero e proprio catalizzatore di crescita e resilienza aziendale nell’era dell’AI.

Di Fantasy