Martedì, il ramo dei servizi finanziari del gigante bancario svizzero UBS ha rilasciato una nota analitica in cui ha riveduto al rialzo le sue previsioni sulla domanda futura di Intelligenza Artificiale (IA) a lungo termine. Secondo la nota, la crescita annuale composta (CAGR) della domanda di IA è prevista passare dal 20% dal 2020 al 2025 al 61% CAGR tra il 2022 e il 2027.

Solita Marcelli, chief investment officer della gestione patrimoniale globale per le Americhe di UBS Financial Services, ha sottolineato che l’IA non è considerata una bolla a causa dei chiari casi d’uso e della solida visibilità a lungo termine. Tuttavia, Marcelli raccomanda agli investitori di concentrarsi sulle società che mostrano chiare tendenze di monetizzazione nell’ambito dell’IA.

Il rapporto di UBS riconosce l’enorme potenziale finanziario dell’industria emergente dell’IA generativa e della relativa tecnologia. Attualmente, il mercato tecnologico globale ha una capitalizzazione totale di crescita annuale di 6 trilioni di dollari, di cui le aziende legate all’IA hanno contribuito per 2 trilioni di dollari, secondo la nota di UBS.

Le previsioni di UBS indicano che la domanda globale di IA dovrebbe crescere da 28 miliardi di dollari nel 2022 a 300 miliardi di dollari nel 2027. La nota identifica due componenti principali dell’industria dell’IA: un livello di infrastruttura e un livello di applicazione e dati.

Attualmente, la maggior parte delle spese è focalizzata sulla componente infrastrutturale, concentrata sulla costruzione e l’addestramento di enormi set di dati. Tuttavia, a medio e lungo termine, si prevede che l’applicazione e i dati diventeranno il segmento più ampio, con un crescente utilizzo di tecnologie innovative di generazione di AI, come copiloti, analisi di immagini e big data.

Marcelli ha evidenziato alcune opportunità significative per i prossimi trimestri, come l’integrazione dei “copiloti” di IA nei software per la produttività dell’ufficio, la crescente domanda di analisi di big data e l’integrazione dell’IA in immagini/video e altre applicazioni aziendali.

Secondo gli analisti di UBS, si prevede che il segmento delle applicazioni e dei dati generi 170 miliardi di dollari di entrate nel 2027, rispetto ai 130 miliardi di dollari previsti per il livello dell’infrastruttura. Questo corrisponde a CAGR rispettivamente del 139% e del 38%.

UBS suggerisce agli investitori di prestare particolare attenzione alle società nell’ecosistema software AI, poiché le aziende attualmente coinvolte in semiconduttori e hardware legati all’infrastruttura, come Nvidia, mantengono valutazioni elevate. Pertanto, gli analisti ritengono che il rapporto rischio-rendimento sia più interessante per i titoli software, poiché sono ben posizionati per sfruttare le crescenti tendenze della domanda di intelligenza artificiale.

L’interesse per le aziende basate sull’IA continua ad essere forte, con investimenti significativi da parte di grandi aziende come SAP e Microsoft. La nota di UBS è un riconoscimento dell’importanza dell’IA nel panorama finanziario e tecnologico, con prospettive positive per il suo futuro sviluppo e adozione a livello globale.

Di Fantasy