Tesla ha annunciato con entusiasmo il progetto del robot umanoide Optimus, definendolo come una delle sue future fonti di reddito, potenzialmente in grado di superare le entrate derivanti dalle auto a guida autonoma. Tuttavia, a meno di sei mesi dalla presentazione, emergono sfide significative che mettono in discussione la realizzabilità di tali ambizioni.
All’inizio del 2025, Elon Musk aveva dichiarato l’intenzione di produrre 5.000 unità di Optimus entro la fine dell’anno. Tuttavia, secondo quanto riportato da The Information, Tesla ha prodotto solo poche centinaia di robot fino ad oggi, indicando un ritardo significativo rispetto agli obiettivi prefissati.
Una delle principali difficoltà risiede nella progettazione delle mani robotiche, essenziali per compiti complessi. Secondo fonti interne, i prototipi attuali soffrono di surriscaldamento dei motori delle articolazioni, durata limitata dei componenti di trasmissione e autonomia insufficiente della batteria. Questi problemi hanno portato a una sospensione temporanea della produzione per rivedere i progetti e valutare nuovi fornitori.
Il progetto ha subito anche scosse interne significative. A giugno, Milan Kovac, responsabile dell’ingegneria di Optimus, ha lasciato l’azienda, sollevando preoccupazioni sulla stabilità del team. Inoltre, Tesla ha intentato causa a un ex dipendente per presunta fuga di notizie riguardanti la tecnologia delle mani robotiche, rivelando che miliardi di dollari sono stati investiti in ricerca e sviluppo senza una comunicazione chiara all’interno dell’azienda.
Nonostante le difficoltà, Elon Musk rimane ottimista. Durante una recente conferenza, ha dichiarato che la produzione di massa di Optimus potrebbe iniziare nel 2026, con l’obiettivo di raggiungere 100.000 unità al mese entro il 2030. Tuttavia, ha anche avvertito che i risultati finanziari potrebbero non essere immediati, suggerendo che il ritorno sugli investimenti potrebbe richiedere più tempo del previsto.