La gestione delle risorse idriche in Egitto non è una semplice questione logistica, ma una vera e propria sfida esistenziale. Con una dipendenza che sfiora la totalità dal fiume Nilo e un settore agricolo che assorbe circa l’ottantacinque per cento dell’acqua disponibile, la pressione sulla risorsa è immensa, aggravata dai cambiamenti climatici e dalle tensioni geopolitiche legate alla sorgente del fiume. Per fronteggiare questa crisi idrica, il governo egiziano ha intrapreso una massiccia modernizzazione del settore agricolo, ponendo l’intelligenza artificiale (AI) e l’impiego dei droni al centro della strategia per garantire efficienza e sostenibilità.
Il cuore di questa trasformazione risiede nell’adozione dell’agricoltura di precisione, un paradigma che sostituisce le tradizionali pratiche irrigue, spesso dispendiose, con un approccio basato sui dati. I droni fungono da occhi aerei, essenziali per la raccolta di informazioni su vaste estensioni di terreno in tempi rapidi. Equipaggiati con sensori avanzati, come quelli multispettrali e termici, questi velivoli a pilotaggio remoto sorvolano i campi, acquisendo immagini ad altissima risoluzione che vanno oltre ciò che l’occhio umano può percepire. I dati raccolti mappano la salute delle colture, misurano la quantità di clorofilla, individuano le aree affette da carenze nutritive e, in modo cruciale, rilevano lo stress idrico delle piante con una precisione micrometrica.
L’enorme quantità di informazioni generate dai droni viene convogliata e analizzata dall’intelligenza artificiale. L’AI elabora questi big data per identificare pattern complessi che correlano la salute della pianta con le condizioni del suolo e la disponibilità idrica. Il risultato di questa analisi sofisticata è la generazione di Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS) altamente dettagliati. Questi sistemi non si limitano a segnalare un problema, ma indicano con esattezza agli agricoltori quanto, dove e quando irrigare. In un ambiente arido, dove ogni metro cubo d’acqua è prezioso, passare da un’irrigazione a pioggia o per allagamento (spesso inefficiente) a un’irrigazione mirata, goccia per goccia, basata sulle reali esigenze della coltura, si traduce in un risparmio idrico massiccio.
L’impatto di questa sinergia tecnologica è duplice. Da un lato, realizza l’obiettivo primario di risparmiare acqua, proteggendo una risorsa vitale per la sopravvivenza nazionale. Dall’altro lato, l’ottimizzazione dell’uso delle risorse porta a un notevole incremento della resa agricola e a una riduzione dei costi operativi legati all’uso inefficiente di fertilizzanti e pesticidi, che ora possono essere sparsi solo dove effettivamente necessario. Questa modernizzazione non è solo un progetto tecnico, ma un pilastro della sicurezza alimentare egiziana, consentendo al Paese di massimizzare la produzione su terreni meno estesi e con meno acqua. L’impiego di droni e AI nell’agricoltura egiziana si configura quindi come un modello replicabile in tutte le regioni del mondo afflitte dalla desertificazione e dalla scarsità idrica, dimostrando che l’innovazione tecnologica può essere la chiave per una gestione sostenibile e resiliente delle risorse naturali di fronte alla crisi climatica.
