L’Esercito Indiano ha annunciato l’intenzione di ritirare circa 4.000 muli da soma, utilizzati per decenni nel trasporto di rifornimenti in regioni remote e montuose, sostituendoli con cani robotici alimentati da intelligenza artificiale.

Questi sistemi robotici quadrupedi sono progettati per svolgere compiti critici come sorveglianza e trasporto di forniture. Dotati di telecamere termiche e sensori a 360 gradi, possono trasportare carichi fino a 12-15 chilogrammi e operare in condizioni estreme, con temperature che variano da -40 a +55 gradi Celsius. La loro adattabilità a terreni ripidi e irregolari, unita a un raggio operativo di 10 chilometri tramite Wi-Fi e LTE, li rende altamente versatili per applicazioni militari.

L’Esercito ha effettuato un ordine iniziale di 100 unità di questi cani robotici, prodotti da AeroArc, un’azienda di robotica con sede a Delhi. Le ispezioni preliminari su 25 unità sono già state completate, segnando un passo significativo verso l’integrazione di AI e robotica nelle operazioni militari.

Sebbene i cani robotici possano trasportare un carico inferiore rispetto ai muli tradizionali (15 kg contro 80 kg), offrono vantaggi significativi. Non necessitano di addestramento per resistere al fuoco nemico né di trasportare il proprio cibo, aumentando l’efficienza operativa. Inoltre, possono essere integrati con droni per il trasporto aereo di rifornimenti, ampliando le capacità logistiche dell’Esercito.

Nonostante questa modernizzazione, alcuni ufficiali riconoscono il legame affettivo che i soldati hanno sviluppato con i muli nel corso degli anni. I muli sono stati fondamentali nelle operazioni militari, specialmente in regioni ad alta quota. Un esempio emblematico è quello di Pedongi, un mulo che ha servito a altitudini fino a 5.200 metri durante la guerra del 1971 con il Pakistan, diventando un simbolo di resilienza e dedizione.

Di ihal