Mentre l’India si prepara per le elezioni del 2024, il fact-checking sta assumendo un ruolo cruciale nel fornire alle persone informazioni accurate per una partecipazione informata. Per sostenere questo movimento, Google ha lanciato Shakti, India Election Fact-Checking Collective, con l’obiettivo di individuare la disinformazione online, inclusi i deepfake, e creare un archivio condiviso utilizzabile dagli editori per contrastare la disinformazione su larga scala.
Questa rete nazionale sarà guidata da DataLEADS, in collaborazione con Misinformation Combat Alliance, The Quint, VishvasNews, Boom, Factly e Newschecker, con il supporto della Google News Initiative (GNI) lanciata nel 2018.
Durante il periodo delle elezioni in India, il progetto assisterà gli editori nel collaborare per verificare i fatti in diverse lingue e formati indiani, compresi i video. Inoltre, fornirà formazione alle testate giornalistiche sulle metodologie avanzate di fact-checking, sul rilevamento dei deepfake e sull’utilizzo degli strumenti più recenti di Google, come Fact Check Explorer, per facilitare i processi di verifica.
Dopo il lancio, il Fact-Checking Collective coinvolgerà altri partner ed estenderà la sua azione in varie regioni dell’India, dando priorità agli editori che producono contenuti originali in lingue come hindi, tamil, telugu, malayalam, kannada, bengalese e marathi.
Nonostante gli sforzi di Google per migliorare il giornalismo nel paese, l’azienda è stata criticata per varie questioni. Molti ritengono che Google abbia fornito compensi ingiusti agli editori e che le sue politiche abbiano reso difficile per le notizie locali raggiungere i primi risultati nei motori di ricerca. Anche se Google sta cercando di fare la cosa giusta con iniziative come Shakti e GNI, ci sono preoccupazioni riguardo alle sue attività a porte chiuse. Ad esempio, il test senza preavviso per una versione di Ricerca senza filtro “Notizie” ha sollevato molte domande e critiche.