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Fieldy è diventato rapidamente uno di quei dispositivi che sembrano usciti da un film di fantascienza applicato alla vita quotidiana: un piccolo gadget indossabile che promette di risolvere il problema dell’oblio, quel fenomeno per cui usciamo da una riunione e già ci sfugge metà di ciò che è stato detto. L’idea alla base di Fieldy nasce proprio da questa esigenza umana molto concreta: se la nostra memoria è limitata, perché non affidarsi a un assistente che non dimentica niente? E infatti Fieldy è progettato per ascoltare, trascrivere e organizzare tutto ciò che accade intorno a noi, trasformando le conversazioni in note, promemoria e compiti da svolgere.

Il dispositivo si presenta come un piccolo apparecchio da portare al collo o da tenere vicino a sé, collegato via Bluetooth allo smartphone e supportato da un’app dedicata. In pratica, Fieldy cattura le conversazioni in tempo reale, le trascrive automaticamente e utilizza l’intelligenza artificiale per creare riepiloghi sintetici dei punti salienti e attività correlate. Questa funzione è pensata per chi conduce molte riunioni, incontri di lavoro o semplicemente desidera ricordare con precisione dettagli importanti senza dover prendere appunti manualmente. La promessa è quella di facilitare la partecipazione, consentendo di restare pienamente presente nelle conversazioni mentre il dispositivo si occupa di registrare tutto.

La recensione originale di Unite.AI evidenzia come Fieldy non sia soltanto un semplice registratore: grazie al suo motore di elaborazione linguistica e alla capacità di identificare e distinguere fino a sei voci diverse in un gruppo, il risultato finale offre trascrizioni organizzate per interlocutore e per argomento. Le note diventano così facilmente ricercabili nell’app, e possono essere consultate o analizzate anche a distanza di tempo. C’è perfino una funzione di “chat AI” che permette di porre domande su conversazioni passate, quasi come se si stesse interagendo con un assistente intelligente che ha già familiarità con tutto ciò che è stato detto.

Naturalmente, come per ogni tecnologia emergente, non mancano aspetti critici. Fieldy richiede l’acquisto dell’hardware e spesso anche un abbonamento per sbloccare tutte le funzionalità, e il piano gratuito disponibile si rivela piuttosto limitato nelle ore di trascrizione offerte. La dipendenza dal Bluetooth può rappresentare un punto debole in termini di stabilità della connessione, e in ambienti molto rumorosi o con accenti marcati la trascrizione automatica può non essere perfetta. Anche la necessità di tenere il dispositivo sempre “in ascolto” solleva interrogativi sulla privacy per chi è particolarmente attento a questi aspetti.

Nonostante questi limiti, le impressioni generali raccolte non solo nella recensione ma anche tra gli utenti che lo utilizzano quotidianamente indicano che Fieldy è apprezzato per la sua capacità di alleggerire la fatica mentale. Molti segnalano che la sintesi automatica dei punti chiave e la generazione di compiti associati alle conversazioni aiutano a rimanere più organizzati e reattivi nel gestire gli impegni quotidiani. Per persone con difficoltà di memoria, ovvero per chi vive con ADHD o semplicemente ha una giornata fitta di impegni, avere un “promemoria continuo” può fare davvero la differenza.

Dal punto di vista del design, Fieldy è pensato per essere discreto e per integrarsi con facilità nella routine di chi lo utilizza: si collega allo smartphone, funziona per giorni con una singola ricarica tramite USB-C e si può persino indossare sotto i vestiti senza attirare troppo l’attenzione. I promemoria e le attività generate possono sincronizzarsi con strumenti esterni come Google Calendar o Outlook, semplificando ulteriormente il flusso di lavoro complessivo.

Fieldy si propone come un assistente personale che va oltre il semplice registratore vocale o la classica app sul telefono. Offre un approccio hands-free alla gestione delle informazioni, con un’interfaccia intelligente che cerca di restituire ordine alla confusione delle conversazioni quotidiane. Pur non essendo perfetto e richiedendo un investimento sia nell’hardware che nell’abbonamento, la sua proposta rappresenta una nuova frontiera per chi desidera un supporto concreto alla memoria e all’organizzazione personale. La decisione di adottarlo dipenderà in larga misura dalle specifiche esigenze di chi lavora spesso in movimento, partecipa a molte discussioni faccia a faccia o sente il bisogno di alleggerire la propria “memoria mentale” affidandosi a un aiuto tecnologico intelligente

Di Fantasy