La polemica cresce dopo che una coppia di genitori negli Stati Uniti ha citato in giudizio la scuola del figlio, che lo aveva punito per aver utilizzato l’intelligenza artificiale (AI) in un compito scolastico.
Secondo quanto riportato da NBC e CBS il 16 ottobre, i genitori Jennifer e Dale Harris hanno intentato una causa contro una scuola superiore del Massachusetts, sostenendo che la sanzione inflitta al loro figlio per l’uso dell’AI fosse ingiusta. Questo caso rappresenta la prima causa legale di questo tipo negli Stati Uniti.
I genitori affermano che il figlio ha usato l’intelligenza artificiale solo come strumento ausiliario per trovare fonti e sviluppare idee per il suo compito di storia, in modo simile a una ricerca su Google, e non ha usato l’AI per scrivere il compito. Nonostante ciò, quando l’uso dell’AI è stato scoperto, la scuola ha sospeso la partecipazione del ragazzo alle attività extrascolastiche, con un impatto negativo sui suoi voti.
Nella denuncia presentata al tribunale federale, i genitori sostengono che il figlio abbia subito un danno irreparabile, in quanto l’incidente potrebbe compromettere la sua ammissione a un’università prestigiosa. Inoltre, affermano che lo studente non è stato selezionato come membro della National Honor Society a causa di questa situazione. I genitori chiedono che il voto 0 ricevuto nel compito venga modificato in una “B”.
Inoltre, i genitori sottolineano che non esistono linee guida chiare su come gestire l’uso dell’intelligenza artificiale da parte degli studenti e chiedono che le scuole stabiliscano politiche chiare in merito. Attualmente, il regolamento scolastico prevede che “l’uso di tecnologie non autorizzate, inclusa l’intelligenza artificiale, possa essere considerato un imbroglio o plagio”, ma non offre indicazioni dettagliate su come l’AI possa essere utilizzata in modo appropriato.
Un portavoce della scuola ha risposto che, a causa del contenzioso in corso e per ragioni di privacy degli studenti, non è possibile fornire ulteriori dettagli.