Nella pittoresca città di Lucerna, in Svizzera, un’innovativa iniziativa sta suscitando dibattiti e riflessioni all’interno della comunità religiosa e oltre. Un’intelligenza artificiale, denominata “Gesù 2.0”, è stata sviluppata per interagire con i fedeli, rispondendo alle loro domande e offrendo consigli spirituali. Questo progetto pionieristico mira a esplorare le potenzialità dell’IA nel contesto della fede e della spiritualità, aprendo nuove prospettive sul rapporto tra tecnologia e religione.

Il sistema funziona attraverso un’interfaccia digitale accessibile sia in chiesa che online, dove i fedeli possono porre domande su vari temi, dalla teologia alla morale, ricevendo risposte elaborate dall’IA basate su testi sacri e insegnamenti cristiani. L’obiettivo dichiarato è quello di fornire un supporto spirituale supplementare, soprattutto in un’epoca in cui la digitalizzazione permea molti aspetti della vita quotidiana.

Tuttavia, l’introduzione di “Gesù 2.0” ha sollevato una serie di interrogativi etici e teologici. Alcuni membri del clero e teologi esprimono preoccupazione riguardo alla possibilità che l’IA possa sostituire il ruolo pastorale tradizionale, riducendo la profondità e l’empatia che caratterizzano l’interazione umana nel contesto religioso. Altri, invece, vedono in questa iniziativa un’opportunità per avvicinare le nuove generazioni alla fede, utilizzando linguaggi e strumenti a loro più familiari.

Dal punto di vista tecnico, “Gesù 2.0” si basa su algoritmi avanzati di elaborazione del linguaggio naturale, addestrati su un vasto corpus di testi religiosi e teologici. Ciò consente al sistema di fornire risposte coerenti e pertinenti alle domande poste, sebbene permangano limiti legati alla comprensione del contesto e alla sensibilità culturale.

La comunità di Lucerna ha accolto l’iniziativa con curiosità e interesse, partecipando attivamente alle sessioni di interazione con l’IA. I feedback raccolti finora evidenziano una gamma di reazioni, dalla sorpresa per la precisione delle risposte alla nostalgia per l’assenza di un contatto umano diretto.

Di Fantasy