Per decenni, il colosso Alphabet, la casa madre di Google, ha fondato la sua supremazia finanziaria sull’inesauribile flusso di entrate proveniente dalla pubblicità online. Tuttavia, negli ultimi anni, un nuovo e potente motore di crescita è emerso con forza, riequilibrando le dinamiche aziendali e proiettando Alphabet nel futuro: Google Cloud. La chiave di questa trasformazione non risiede semplicemente nell’infrastruttura di cloud computing, ma nella sua integrazione massiccia e strategica con l’Intelligenza Artificiale (AI). L’AI non è più solo un servizio aggiuntivo, ma la vera e propria infrastruttura cognitiva che sta trasformando Google Cloud in un flusso di ricavi miliardario, ponendo una seria sfida ai rivali storici Amazon Web Services (AWS) e Microsoft Azure.
L’impatto dell’AI sulla divisione cloud di Alphabet è evidente nei suoi risultati finanziari. Le performance recenti mostrano che Google Cloud sta crescendo a un ritmo più rapido rispetto ai suoi concorrenti, contribuendo in modo significativo al superamento di traguardi finanziari storici. Ad esempio, nel terzo trimestre del 2025, Alphabet ha superato per la prima volta la soglia dei 100 miliardi di dollari di ricavi trimestrali, un risultato in gran parte trainato da una crescita a doppia cifra nel cloud computing e nei servizi abilitati dall’AI.
Un dato particolarmente significativo che evidenzia la fiducia futura del mercato nell’AI di Google è il backlog di ordini: miliardi di dollari in contratti che si prevede si trasformeranno in entrate nei prossimi anni. Questo backlog in rapida espansione è la prova che le aziende stanno scommettendo sulle capacità AI native di Google Cloud per sostenere la loro trasformazione digitale.
La visione di Thomas Kurian, CEO di Google Cloud, ha cristallizzato questa crescita attraverso un modello di business incentrato sull’AI e strutturato su tre pilastri interconnessi:
- Consumo di AI: Offerta di potenti modelli e strumenti AI, come le TPU (Tensor Processing Units), che Alphabet produce internamente. Queste unità di elaborazione sono fondamentali per l’addestramento e l’inferenza dei modelli di machine learning, rappresentando non solo un vantaggio competitivo in termini di costi per Google stessa, ma anche una fonte di monetizzazione per la sua infrastruttura.
- Abbonamenti a Piattaforme: La promozione di piattaforme AI as-a-service, che consentono alle aziende di accedere e gestire modelli generativi avanzati come la serie Gemini o di utilizzare microservizi dedicati per l’AI. Questi abbonamenti creano una base di ricavi ricorrenti e fidelizzano il cliente all’ecosistema Google.
- Upselling basato sull’Ecosistema: Forse il pilastro più redditizio. Chi entra nell’ecosistema Google Cloud per utilizzare un servizio AI, tende a salire di livello nel tempo, trasformando i contratti iniziali in impegni economici più consistenti. Come ha notato Kurian, le aziende che utilizzano l’AI in modo significativo finiscono per utilizzare e spendere molto di più di quanto inizialmente previsto, innescando un ciclo virtuoso di fidelizzazione crescente e aumento della redditività.
Il successo di Google Cloud nell’AI è determinato dal suo effetto rete e dalla sua visione che trascende la mera offerta di servizi cloud. L’azienda sta posizionando l’AI non solo come un prodotto tecnologico, ma come una infrastruttura economica essenziale che alimenta interi settori.
L’integrazione pervasiva dell’AI non si limita al cloud: la disponibilità di strumenti avanzati come Gemini e gli AI Overviews in Google Search, con centinaia di milioni di utenti mensili, dimostra la capacità di Alphabet di mantenere la leadership nell’AI sia a livello consumer che enterprise.
Google Cloud non sta solo vendendo potenza di calcolo, ma una soluzione cognitiva completa. Questa integrazione verticale, dalla progettazione dei chip TPU fino all’implementazione dei modelli generativi più sofisticati, offre un vantaggio competitivo difficile da replicare per i concorrenti. La combinazione di una solida crescita dei ricavi cloud (con tassi di crescita ben oltre il 30%) e la strategia di investimento aggressivo nelle infrastrutture AI e cloud (con spese in conto capitale previste in costante aumento) dimostra che Alphabet è disposta a sostenere i costi necessari per affermarsi come il leader indiscusso nell’era dell’Intelligenza Artificiale, trasformando di fatto Google Cloud nel suo principale motore di crescita futura.
