Nel frenetico universo delle intelligenze artificiali conversazionali, Google ha finalmente reso pubblici i limiti d’uso del suo chatbot Gemini, includendo dettagli minuti su come varia la capacità di utilizzo a seconda del piano scelto. Fino ad oggi, quella che era una zona grigia diventa ora trasparente, offrendo agli utenti — sia gratuiti che paganti — un quadro concreto di quanto possono contare sul servizio ogni giorno.
Se stavi sperimentando Gemini in versione gratuita, ecco cosa ti aspetta:
- Solo 5 prompt al giorno con il modello più recente: Gemini 2.5 Pro.
- Una finestra contestuale di appena 32.000 token — utile per conversazioni veloci, ma esile per contesti più elaborati.
- Puoi generare fino a 5 “deep research” con Gemini 2.5 Flash al mese.
- Fino a 20 riepiloghi vocali (AI Audio Overview) al giorno.
- Attenzione: deep think, la più potente modalità di calcolo, è riservata esclusivamente agli utenti con piano Ultra.
Chi decide di investire in uno dei piani a pagamento, ottiene margini d’azione più ampi. Con il piano Pro (circa 29.000 KRW/mese):
- Fino a 100 prompt al giorno.
- Contesto esteso fino a 1 milione di token: ideale per conversazioni lunghe o testi complessi.
- 20 deep research giornalieri con Gemini 2.5 Pro.
- 3 video VEO3 generati al giorno.
Salendo al piano Ultra (circa 180.000 KRW/mese), le cose si fanno ancora più ampie:
- Fino a 500 prompt al giorno.
- Contesto complessivo sempre fino a 1 milione di token.
- 200 deep research al giorno.
- 5 video VEO giornalieri.
- 10 deep think al giorno, la massima capacità di calcolo disponibile.
Questa novità segna un passaggio importante: Google ha scelto di mettere carte in tavola, offrendo chiarezza e permettendo agli utenti di scegliere consapevolmente. Se sei un utente gratuito, i tuoi margini sono limitati, e conversazioni complesse o ricerche approfondite richiedono un upgrade. Al contrario, chi sottoscrive un piano ha strumenti che vanno verso usi più intensi e creativi, seppur con soglie ben definite.
Fino ad ora, molti sistemi di AI rendevano disponibili potenzialità, ma mantenevano chiusi i dettagli su limiti e costi. Google, con questa scelta, rompe il silenzio: offre un quadro concreto su ciò che ogni utente può generare, creare, esplorare.