C’è stato un interessante resoconto riguardo al tool di creazione video di OpenAI, “Sora”, che ha ancora diversi problemi tecnici nel produrre un film. Questo feedback proviene dal team Shai Kids, che ha lavorato con Sora per un mese insieme a Paul Trillo, un regista che aveva recentemente sperimentato lo stesso strumento.
Un’intervista di TechCrunch con l’artista Patrick Cederberg, che ha creato un cortometraggio per promuovere Sora, ha evidenziato le capacità e i limiti dello strumento.
OpenAI ha concesso un accesso limitato a Sora a un gruppo selezionato di team di produzione lo scorso febbraio. Uno di questi team, Shai Kids, ha prodotto il cortometraggio “Airhead” utilizzando Sora. Tuttavia, è emerso che nonostante l’apparenza di essere prodotti quasi interamente da Sora, i cortometraggi richiedevano comunque una considerevole post-produzione professionale.
Sora non riesce ancora a controllare in modo preciso la consistenza di ogni scena. Anche se si esegue lo stesso prompt due volte, i risultati possono essere diversi. Problemi come la scelta dell’abbigliamento dei personaggi diventano ostacoli significativi nella creazione di un film con Sora.
Anche il controllo temporale e del movimento è problematico. Gesti come un saluto possono essere approssimativi, e routine di ripresa come “panning” e “carrellata” sono incoerenti.
Molte scene dovevano essere create ripetutamente e solo poche erano utilizzabili. Il rapporto tra scene utili e scartate era molto alto, circa 300 a 1, rispetto alle riprese tradizionali.
Sora sembra preferire clip con una velocità inferiore, come se fossero state girate al rallentatore, e richiede un lavoro significativo per adattarle.
Inoltre, Sora rifiuta di creare immagini che violino i diritti d’autore o sembrino create da altri. Questo può limitare la creatività degli utenti.
In definitiva, sebbene Sora abbia potenziale, è ancora lontano dall’essere utilizzato per la produzione cinematografica a causa dei suoi limiti e delle sfide che presenta, come ha confermato anche il regista Paul Trillo.