La regolamentazione dell’intelligenza artificiale (IA) nell’ambito delle arti è un argomento di grande rilevanza. Nell’industria musicale, in particolare, si è creata una situazione unica, poiché molte etichette musicali detengono le licenze per la maggior parte della musica prodotta nell’ultimo mezzo secolo. Tuttavia, la musica derivata, creata utilizzando materiale preesistente, ha sollevato questioni riguardanti la legittimità dell’input poiché spesso è soggetto a copyright.

L’IA richiede input di alta qualità per produrre risultati eccellenti, e questo solleva problematiche riguardo all’utilizzo di materiale protetto da copyright nella formazione dei modelli generativi. Ad esempio, Universal Music Group ha sollevato una controversia riguardo al brano “Heart on My Sleeve”, che si presume sia stato creato da un’intelligenza artificiale per somigliare alle opere di Drake e The Weeknd, ma che è stato considerato una violazione del copyright.

Questo problema riguardante la legittimità dell’input è applicabile anche per immagini e testi utilizzati nell’IA. Mentre alcuni sostengono che il risultato generato dall’IA potrebbe essere sufficientemente differente dall’input da essere esente da accuse di violazione, questa posizione non è facilmente sostenibile.

La presenza dell’IA nell’ambito creativo ha sollevato diverse controversie legali. Un esempio riguarda Stability AI, che ha avuto una disputa legale con Getty Images riguardante la vendita del suo sistema di generazione di immagini AI, che potrebbe aver violato alcuni diritti d’autore. Allo stesso modo, tre artisti hanno intentato una causa contro più piattaforme di intelligenza artificiale generativa che hanno utilizzato le loro opere originali senza consenso.

Il flusso di cassa generato dall’utilizzo legale di opere AI può aiutare a sostenere gli artisti e le loro famiglie. Pertanto, vi è l’opportunità per i musicisti di contribuire all’IA con la propria musica, scrivendo brani che rispettino i criteri per l’uso nell’IA generativa.

C’è l’idea che il coinvolgimento umano nella creazione delle opere finali possa comportare una burocrazia senza fine e che sia più pratico evitare contenuti senza licenza nell’IA generativa. Tuttavia, bisogna considerare l’IA come uno strumento al servizio degli esseri umani e non un coautore a tutti gli effetti.

In Europa, le normative più rigide potrebbero favorire i musicisti, poiché garantirebbero flussi di cassa dalle royalties per l’utilizzo dell’input dell’IA generativa.

Il futuro dell’intera industria dipende dal modo in cui si affronta il coinvolgimento dell’IA. Dovremmo valutare attentamente se considerarla come un coautore o come uno strumento utile, alimentato con input autorizzati. Ciò potrebbe portare a risultati diversi e avere implicazioni significative per gli artisti e il settore dell’industria creativa nel suo complesso.

L’esempio di Vanilla Ice, che ha scelto di concedere in licenza l’input della sua scatola nera, dimostra come le decisioni prese in materia di diritti d’autore possano influenzare il panorama creativo.

Di Fantasy