Il celebre corso online di informatica dell’Università di Harvard, il CS50, è in fase di rinnovamento, sfruttando le capacità dell’intelligenza artificiale.
CS50 è un corso introduttivo all’informatica frequentato da centinaia di studenti in presenza e oltre 40.000 online. Secondo il Professor David J. Malan, il corso ha in programma di utilizzare l’intelligenza artificiale per correggere i compiti, insegnare la programmazione e personalizzare i suggerimenti di apprendimento. Malan, noto per il suo stile di insegnamento coinvolgente, ha reso le lezioni introduttive sull’informatica interessanti grazie a una serie di esercizi interattivi. Tuttavia, ha ammesso che, nonostante il supporto di più di cento assistenti didattici reali, è diventato difficile interagire pienamente con l’aumento degli studenti online, provenienti da fusi orari diversi e con livelli di conoscenza ed esperienza variabili.
“Rispondere in modo personalizzato alle domande specifiche degli studenti è una sfida, data la grande quantità di studenti online rispetto al numero di insegnanti”, ha spiegato Malan. Per questo motivo, il suo team sta perfezionando un sistema di intelligenza artificiale per valutare il lavoro degli studenti e testando un assistente virtuale capace di valutare e fornire feedback sulla programmazione degli studenti. Questo assistente virtuale pone domande retoriche e offre suggerimenti per aiutare gli studenti a imparare, invece di limitarsi a identificare e correggere errori di codice.
Questo progetto arriva in un momento in cui gli educatori temono che tecnologie come ChatGPT possano facilitare la truffa e il plagio tra gli studenti. Alcune scuole e università in tutto il mondo lo hanno già bandito. Malan sostiene che l’uso dell’IA in CS50 potrebbe evidenziare i suoi benefici per l’educazione, migliorando la qualità e l’accessibilità dell’apprendimento online.
Originariamente, CS50 era un singolo corso introduttivo sull’informatica, ma ora è diventato un insieme di corsi con 1,4 milioni di iscritti su YouTube e merce personalizzata. Nel corso degli anni, più di 4,7 milioni di persone si sono iscritte al corso, ora disponibile sulla piattaforma di apprendimento digitale edX, creata da Harvard e dal MIT.
Nonostante l’entusiasmo per le potenzialità dell’IA, alcuni esperti consigliano prudenza nell’utilizzo di questa tecnologia, ancora in fase di sviluppo e soggetta a errori. Sono emersi anche dubbi etici sull’uso dell’IA nell’educazione, in particolare quando si raccolgono dati per personalizzare le lezioni. “Per garantire la privacy degli studenti, le piattaforme dovranno integrare la privacy e rendere trasparenti i processi di raccolta dati”, ha suggerito Emma Taylor, analista presso la società di consulenza GlobalData Plc con sede a Londra.