Il Museo Nazionale della Seconda Guerra Mondiale Innovativo con l’AI

Tecnologia Avanzata per Custodire la Memoria dei Veterani

Al Museo Nazionale della Seconda Guerra Mondiale di New Orleans, una volta era comune incontrare veterani che, come volontari, accoglievano i visitatori raccontando le proprie esperienze belliche. Tuttavia, con il passare del tempo, la presenza fisica di questi testimoni diretti è diminuita, creando un vuoto nella trasmissione diretta della storia.

In risposta a questa sfida, il museo ha avviato un’iniziativa che si avvale dell’intelligenza artificiale (AI) per perpetuare il dialogo tra i visitatori e le testimonianze dei veterani. Il progetto “Voices From the Front” prevede un’installazione interattiva, il cui lancio è atteso per l’inizio del 2024, basata su interviste approfondite con vari partecipanti, dai piloti di bombardieri ai lavoratori delle fabbriche di aerei, consentendo ai visitatori di fare domande e ricevere risposte preregistrate.

Una Tecnologia al Servizio della Storia

Stephen Smith, amministratore delegato e cofondatore di StoryFile, l’entità che ha dato vita a “Voices From the Front”, sottolinea che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale serve esclusivamente a facilitare l’accesso a un vasto archivio di contenuti audio e video. In questo modo, le conversazioni con i veterani sembrano fluire naturalmente, anche se le risposte sono state pre-registrate.

Joey Balfour, vice direttore per la storia orale al Museo, evidenzia l’importanza di questo progetto non solo per coinvolgere le nuove generazioni ma anche per assicurare che le storie dei veterani non vengano dimenticate. Grazie alla collaborazione con StoryFile, hanno selezionato accuratamente i partecipanti e raccolto le loro testimonianze, mirando a una diversità di esperienze che rifletta le molteplici realtà della guerra.

Tra le voci che saranno presenti in “Voices From the Front” ci sono quelle di John “Lucky” Luckadoo, 101 anni, ultimo pilota di bombardiere B-17 sopravvissuto dell’8° 100° Gruppo Bombardieri, e Romay Davis, 104 anni, medaglia d’oro del Congresso per il suo servizio nel 6888° battaglione postale centrale, una unità composta interamente da donne afroamericane operante all’estero.

Un Ponte tra Passato e Futuro

La scelta di utilizzare l’intelligenza artificiale rappresenta un’estensione naturale del programma di storia orale del museo, che mira a preservare e condividere le narrazioni personali della storia. Questa tecnologia offre nuove possibilità per mantenere vive queste storie, creando un legame tangibile con il passato attraverso esperienze interattive.

Il Museo Nazionale della Seconda Guerra Mondiale si impegna costantemente a presentare le storie individuali di chi ha vissuto il conflitto, come dimostrano la Dog Tag Experience e il recentemente inaugurato Padiglione della Liberazione. “Voices From the Front” si inserisce in questo contesto come un’ulteriore dimostrazione dell’importanza di integrare la tecnologia nell’esperienza museale per rendere la storia accessibile e coinvolgente per tutti.

Oltre la Tecnologia: Un Dibattito Aperto

L’introduzione dell’intelligenza artificiale nei musei solleva questioni significative su come presentare la storia in modi nuovi e sensibili. Queste tecnologie non solo aprono nuove vie per l’esplorazione del passato ma offrono anche spazi per riflessioni critiche sul loro impiego nella società.

Mentre il museo esplora l’uso dell’AI per arricchire le mostre e presentare il materiale in modo innovativo, rimane fondamentale preservare l’umanità delle storie raccontate. “Voices From the Front” rappresenta un passo avanti nel modo in cui interagiamo con la storia, garantendo che le voci dei veterani continuino a insegnarci e ispirarci.

Di ihal