L’Italia, con la sua geografia variegata e la presenza di numerose aree montuose e collinari, è da sempre esposta al rischio di frane e smottamenti. Recentemente, questo rischio è aumentato a causa dei cambiamenti climatici, che hanno reso più frequenti e intensi gli eventi meteorologici estremi. Secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), la superficie del territorio italiano classificata a pericolosità per frane è aumentata del 15% in tre anni, passando da 55.400 km² nel 2021 a 69.500 km² nel 2024, pari al 23% dell’intero territorio nazionale.
Per affrontare questa crescente minaccia, l’Italia ha sviluppato un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale, progettato per aiutare cittadini, tecnici e amministrazioni locali a valutare e monitorare il rischio di frane. Questo strumento è integrato nella piattaforma IdroGEO, già attiva dal 2018, che offre mappe interattive e dati aggiornati sullo stato del territorio .
L’assistente AI è in grado di analizzare grandi quantità di dati provenienti da diverse fonti, come sensori ambientali, immagini satellitari e dati meteorologici, per fornire previsioni più accurate e tempestive sui rischi di frane. Questo approccio consente di identificare le aree più vulnerabili e di attuare misure preventive mirate, riducendo così l’esposizione della popolazione e delle infrastrutture ai pericoli naturali.
Oltre 1,3 milioni di persone in Italia vivono in aree classificate ad alto o molto alto rischio di frane, rappresentando circa il 2,2% della popolazione nazionale . Le regioni più colpite da questo fenomeno includono la Provincia Autonoma di Bolzano, la Toscana, la Sardegna e la Sicilia, con incrementi significativi della superficie a rischio negli ultimi anni .
Gli eventi estremi verificatisi tra il 2022 e il 2024, come le esondazioni nelle Marche, le colate di fango a Ischia e le alluvioni in Emilia-Romagna, hanno evidenziato la vulnerabilità del territorio italiano e la necessità di interventi tempestivi e coordinati per prevenire e mitigare i danni causati da tali calamità.
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nella gestione del rischio idrogeologico rappresenta un passo importante verso una pianificazione territoriale più sostenibile e resiliente. Le tecnologie avanzate permettono di monitorare in tempo reale le condizioni del suolo e di prevedere l’evoluzione dei fenomeni franosi, facilitando la presa di decisioni informate e tempestive.
Inoltre, l’uso dell’IA consente di ottimizzare l’allocazione delle risorse per la prevenzione e la gestione delle emergenze, migliorando l’efficacia degli interventi e riducendo i costi associati. La collaborazione tra istituzioni, enti di ricerca e cittadini è fondamentale per garantire il successo di queste iniziative e per costruire una cultura della prevenzione condivisa e diffusa.