Game of Thrones: OpenAI sotto accusa per violazione di copyright

George RR Martin, celebre autore della saga “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”, trasposta in TV come “Il Trono di Spade”, e John Grisham hanno avviato un’azione legale contro OpenAI, l’ente dietro ChatGPT, sostenendo che sia stato violato il loro diritto d’autore per addestrare l’intelligenza artificiale.

ChatGPT, come molti altri modelli linguistici avanzati, “apprende” esaminando una vasta mole di informazioni, spesso accessibili online. La denuncia afferma che le opere degli autori sono state sfruttate senza consenso per potenziare le capacità di ChatGPT.

In risposta, OpenAI ha esposto il suo impegno nel rispettare i diritti degli autori, affermando che “dovrebbero trarre vantaggio dalle innovazioni AI”.

La denuncia menziona altri autori noti, tra cui Jonathan Franzen, Jodi Picoult e George Saunders. L’azione legale è stata presentata presso il tribunale federale di Manhattan dalla Authors Guild, un’organizzazione USA che rappresenta gli interessi degli autori menzionati, sottolineando che OpenAI è coinvolta in un “furto sistematico di vasta portata”.

Questa iniziativa segue una denuncia presentata in precedenza dalla comica Sarah Silverman e una lettera aperta firmata da Margaret Atwood e Philip Pullman. Un rappresentante di OpenAI ha dichiarato di essere in trattative costruttive con vari creativi, incluso la Authors Guild, per discutere le implicazioni della tecnologia AI e trovare soluzioni vantaggiose per entrambe le parti.

Il fulcro della questione è che l’IA potrebbe aver acquisito dati da opere protette da copyright senza l’approvazione degli autori. Ma ciò solleva anche un dibattito più vasto: la tecnologia sta “rilevando” la creazione umana?

Patrick Goold, esperto di legge alla City University, ha espresso dubbi sull’esito positivo della causa per gli autori. Ha affermato che il vero problema è la crescente sostituzione del lavoro umano da parte dell’IA, una preoccupazione simile a quella attualmente sollevata dagli sceneggiatori a Hollywood.

Il contenzioso con OpenAI si inserisce in un contesto più ampio di polemiche rivolte verso gli sviluppatori di IA generativa, capaci di produrre contenuti multimediali basati su comandi testuali.

Ad esempio, Stability AI e Midjourney sono state accusate da artisti digitali di utilizzare opere d’arte protette da copyright. Analogamente, OpenAI, insieme a Microsoft e GitHub, è stata citata in giudizio da un gruppo di informatici che sostiene che il loro codice sia stato sfruttato senza consenso per formare un’IA chiamata Copilot.

Al momento, nessuna di queste azioni legali ha raggiunto una conclusione definitiva.

Di ihal