Straordinari progressi nel campo della medicina bioelettronica! Un paziente tetraplegico ha sperimentato un incredibile recupero della sensibilità agli arti grazie a un impianto di intelligenza artificiale (AI) cerebrale. Secondo un recente rapporto di The Independent del 2 (ora locale), i ricercatori del Feinstein Institute for Bioelectronic Medicine hanno raggiunto un traguardo senza precedenti, ristabilendo le capacità motorie e sensoriali di una persona paralizzata, mediante una connessione elettrica tra il cervello, il corpo e il midollo spinale.
Il professor Chad Bouton, capo della ricerca, ha spiegato: “Quando il partecipante alla sperimentazione pensa di muovere un braccio o una mano, stimoliamo elettricamente il midollo spinale, il cervello e i muscoli per stabilire una connessione, permettendo così il trasferimento delle sensazioni”.
Keith Thomas, 45 anni, partecipante all’esperimento, aveva subito una lesione spinale in un incidente subacqueo nel 2020, che gli aveva fatto perdere la sensibilità nella parte inferiore del torace. Dopo essersi candidato per una sperimentazione clinica, gli è stato impiantato un microchip AI nel cervello per ristabilire il movimento e le sensazioni perdute. A pochi mesi dall’intervento, ha iniziato a percepire nuovamente la sensibilità nelle mani e ha continuato a migliorare la funzionalità del polso e del braccio, anche quando il dispositivo è stato spento.
Per l’intervento, i ricercatori hanno eseguito una dettagliata mappatura cerebrale attraverso risonanza magnetica per identificare le zone cerebrali coinvolte nel movimento del braccio e nel senso del tatto. Sono stati quindi impiantati due chip collegati al movimento del corpo e tre chip per il controllo delle sensazioni delle dita, oltre a un dispositivo di input esterno collegato al chip cerebrale posizionato sulla sommità della testa.
Successivamente, è stato sviluppato un sofisticato programma di intelligenza artificiale capace di interpretare i segnali cerebrali in azioni fisiche su un chip nel cervello. Quando l’intelligenza artificiale rileva l’intenzione di muoversi, converte tale pensiero in un segnale e lo invia ai ricevitori posizionati sulla colonna vertebrale e sulle braccia. I sensori attaccati alle dita e ai palmi trasmettono segnali sensoriali alla parte del cervello responsabile delle sensazioni.
Quattro mesi dopo l’operazione, Keith Thomas ha riacquistato la capacità di muovere la mano paralizzata e di percepire il senso del tatto. Ora, può persino esercitare il braccio con una forza superiore al doppio rispetto a prima dell’intervento.
I ricercatori hanno sottolineato che questa innovativa tecnologia ha permesso di ricostruire i percorsi neurali del cervello senza l’uso di droghe.
Emozionato, Thomas ha condiviso il suo sentimento: “Ad essere onesti, c’è stato un tempo in cui non sapevo se avrei potuto vivere o se avrei voluto farlo. Ora, invece, sento come se qualcuno mi stesse stringendo la mano. Questo mi dà una forza incredibile”.
Questa stupefacente scoperta offre un nuovo spiraglio di speranza per milioni di persone affette da lesioni spinali e apre la strada a futuri sviluppi nella ricerca sulla medicina bioelettronica.