Immagine AI

Il settore della tecnologia wearable (indossabile) e dell’intelligenza artificiale ha registrato un’importante mossa strategica: Meta ha formalizzato l’acquisizione di Limitless, una startup specializzata nello sviluppo di dispositivi indossabili basati sull’AI. Questa fusione è un segnale chiaro dell’intenzione di Meta di accelerare in modo significativo lo sviluppo dei suoi occhiali intelligenti di prossima generazione, posizionando l’AI direttamente al centro dell’interazione quotidiana con i consumatori. L’annuncio, comunicato ufficialmente da Limitless sul proprio sito web, non ha rivelato i termini finanziari dell’operazione, ma ha messo in luce la perfetta convergenza di visioni tra le due aziende.

Il co-fondatore e CEO di Limitless, Dan Siroker, ha infatti dichiarato che Meta ha una “nuova visione per portare la superintelligenza personale a tutti” e che i dispositivi indossabili con intelligenza artificiale sono proprio il fulcro di tale visione. Questa affermazione inquadra l’acquisizione non come un semplice talent acquisition, ma come un’operazione strategica mirata a integrare una tecnologia specifica e cruciale per i progetti di Meta Reality Labs.

La tecnologia di Limitless si è concretizzata in un dispositivo indossabile lanciato ad aprile, che poteva essere portato come una collana o agganciato ai vestiti. Il device era in grado di registrare le conversazioni e l’ambiente circostante durante il giorno, per poi organizzare e riassumere il testo e il contesto. Il cuore di questa innovazione risiede nella “Memoria Computazionale” sviluppata dalla startup: un sistema di intelligenza artificiale integrato capace di comprendere, organizzare e distillare il contesto dell’intera giornata dell’utente. Questa tecnologia, se applicata agli occhiali intelligenti di Meta, ha il potenziale per migliorare esponenzialmente l’utilità degli assistenti AI, trasformandoli da semplici risponditori a strumenti con una comprensione profonda e contestualizzata della vita e delle interazioni dell’utente.

Il valore di Limitless era già stato riconosciuto nel settore tech, avendo ricevuto in precedenza un investimento di 33 milioni di dollari da venture capitalist di spicco come Andreessen Horowitz e, in modo particolarmente significativo, dal CEO di OpenAI, Sam Altman.

A seguito dell’acquisizione, Limitless ha comunicato l’interruzione della vendita di nuovi dispositivi, concentrando le sue risorse esclusivamente sul supporto agli utenti esistenti. Inoltre, la funzionalità software “Rewind”, che registrava l’attività desktop degli utenti, verrà dismessa, con il focus totale del team che si sposta sulla missione di Meta. Meta ha spiegato che il team di Limitless verrà integrato nella divisione di sviluppo di dispositivi indossabili di Reality Labs, con l’obiettivo specifico di migliorare le prestazioni dell’attuale linea di occhiali per realtà aumentata (AR) e intelligenza artificiale. L’azienda ha espresso grande entusiasmo per la prospettiva di avere Limitless a bordo per “accelerare ulteriormente lo sviluppo di dispositivi indossabili con intelligenza artificiale”.

Questa acquisizione si inserisce in un periodo di revisione completa per l’attività wearable di Meta. L’azienda sta operando un riposizionamento strategico, che include anche il licenziamento di circa il trenta per cento del personale precedentemente impegnato nel metaverso e nei visori, per concentrare gli sforzi sugli occhiali con intelligenza artificiale. Questo shift dimostra che, sebbene la realtà virtuale (VR) e la realtà mista (XR) rimangano importanti, il futuro prossimo dell’interazione consumer con l’AI, secondo Meta, passerà attraverso device discreti, leggeri e costantemente connessi, capaci di agire come una memoria esterna e intelligente. In questo contesto competitivo, anche Apple sta rafforzando le sue capacità, con l’assunzione di figure chiave come Alan Dye, storico vicepresidente del design, a testimonianza che la corsa per definire la prossima generazione di device personali è ormai focalizzata sugli occhiali intelligenti potenziati dall’AI.

Di Fantasy