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Microsoft ha riaffermato la sua posizione di leader nell’innovazione cloud, presentando con clamore la sua CPU di nuova generazione progettata interamente per i carichi di lavoro cloud-native: l’Azure Cobalt 200. Annunciato in occasione della sua conferenza annuale “Ignite”, questo processore basato su architettura ARM non è un semplice aggiornamento, ma il successore del Cobalt 100 introdotto due anni fa, promettendo di rivoluzionare l’efficienza, la potenza e la sicurezza delle infrastrutture cloud.

Il Cobalt 200 rappresenta una pietra miliare nello sviluppo di silicio proprietario ottimizzato, offrendo un incremento prestazionale che raggiunge il 50% in più rispetto al suo predecessore. Questo balzo in avanti è stato reso possibile grazie all’adozione del più recente e avanzato processo produttivo a 3 nanometri (nm) di TSMC, una tecnologia all’avanguardia che massimizza non solo la potenza di calcolo, ma anche l’efficienza energetica. Si tratta di un processore cloud-only, interamente votato all’ambiente Azure, che integra in un unico package tecnologie avanzate di networking, storage e sicurezza, pur mantenendo la piena compatibilità con l’infrastruttura Azure Cobalt già esistente.

Ciò che distingue il Cobalt 200 non è solo la sua tecnologia di produzione all’avanguardia, ma l’estrema precisione ingegneristica che ha guidato la sua progettazione. Microsoft ha intrapreso un’ampia fase di simulazione, analizzando oltre 2.800 combinazioni di parametri cruciali come il numero di core della CPU, la dimensione della cache, la velocità della memoria e la topologia del server. Utilizzando più di 140 casi di studio basati su carichi di lavoro reali dei clienti, il processo ha permesso di valutare oltre 350.000 configurazioni di sistema, assicurando che il design finale fosse la soluzione ottimale per le esigenze concrete dei servizi cloud contemporanei.

Il System on Chip (SoC) Cobalt 200 è basato sulla piattaforma Neoverse Compute Subsystem V3 (CSS V3) di ARM. Vanta ben 132 core attivi, supportati da 3 MB di cache L2 per core e una massiccia cache di sistema L3 da 192 MB, elementi fondamentali per gestire carichi di lavoro ad altissime prestazioni. Per ottimizzare ulteriormente il consumo energetico, la CPU è dotata di regolazioni dinamiche di tensione e frequenza per ciascun core, permettendo al processore di adattare in tempo reale il dispendio energetico in base al carico di lavoro effettivo, un vantaggio cruciale per l’economicità e l’impatto ambientale dei data center.

Oltre alla potenza e all’efficienza, la sicurezza e la specializzazione sono pilastri centrali del Cobalt 200. Sono state implementate funzionalità avanzate come un controller di memoria personalizzato che supporta la crittografia di base della memoria e l’Architettura di Calcolo Riservato (CCA) di ARM, tecnologia vitale che isola la memoria delle macchine virtuali (VM) dall’hypervisor e dal sistema operativo host. Questo garantisce un livello di protezione fondamentale per i dati più sensibili nel cloud.

In un’innovazione particolarmente significativa, Microsoft ha integrato blocchi di silicio dedicati progettati specificamente per accelerare le operazioni cloud più comuni. Queste includono la compressione, decompressione e crittografia dei dati. L’utilizzo di questi blocchi specializzati riduce l’onere sulle risorse della CPU, migliorando al contempo le prestazioni e l’economicità di servizi intensivi come Azure SQL. Questa specializzazione hardware dimostra la visione olistica di Microsoft: non solo una CPU veloce, ma un intero sistema ottimizzato a livello di silicio per l’ecosistema Azure.

Il processore beneficia inoltre della tecnologia Azure Boost, che migliora le prestazioni di networking e di archiviazione remota, e supporta l’Azure Integrated High-Bandwidth Memory (HSM), fondamentale per la protezione tramite chiave di crittografia e per la conformità di sicurezza di alto livello (FIPS 140-3 Livello 3).

Microsoft ha descritto il Cobalt 200 non semplicemente come una CPU, ma come “una piattaforma che ottimizza e accelera ogni livello dell’infrastruttura”. I primi server equipaggiati con questa CPU sono già operativi nei data center dell’azienda, e la distribuzione su larga scala ai clienti è attesa per il 2026. Questo processore è la prova tangibile dell’impegno di Microsoft a costruire un’infrastruttura cloud non solo potente, ma sostenibile, sicura ed estremamente efficiente, essenziale per supportare la prossima generazione di prodotti e servizi innovativi.

Di Fantasy