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Nell’evoluzione incessante dell’Intelligenza Artificiale, la vera sfida non è più soltanto quella di elaborare quantità immense di dati, ma di conferire a questa intelligenza una profonda comprensione del contesto operativo aziendale. Microsoft ha risposto a questa necessità strategica con l’introduzione di Fabric IQ, un’estensione fondamentale della piattaforma Fabric, progettata per elevare gli agenti AI oltre il mero ruolo di analisti di dati per farli diventare veri e propri partner di intelligenza operativa. L’obiettivo è chiaro: spostare il focus dall’analisi di cosa è successo nel dato grezzo, alla comprensione di come l’azienda opera e di perché le cose accadono in un determinato modo.

Per anni, l’analisi dei dati in azienda ha sofferto di una grave disconnessione. Gli strumenti di business intelligence erano potenti, ma parlavano un linguaggio tecnico, fatto di campi come “Cust_ID” o “Prod_SKU”. Un agente AI, pur essendo in grado di elaborare questi dati, non avrebbe compreso immediatamente il significato aziendale di quei codici senza un’ulteriore, complessa, interpretazione umana.

Fabric IQ interviene creando uno strato semantico robusto, una sorta di “vocabolario aziendale” condiviso, che traduce la complessità dei data schema grezzi in una terminologia immediatamente comprensibile sia agli agenti AI sia agli utenti umani. Questo strato funge da ponte linguistico, trasformando “Cust_ID” in “Identificativo Cliente” o raggruppando vendite e pipeline in metriche finanziarie consolidate. È la base che permette all’AI di iniziare a “parlare” la lingua degli affari.

L’aspetto più distintivo di Fabric IQ, quello che gli conferisce il suo “Quoziente di Intelligenza” (IQ), risiede nella sua capacità di integrare non solo il dato, ma la conoscenza operativa e contestuale. Non si tratta più solo di sapere quanti prodotti sono stati venduti, ma di capire chi li ha venduti, quali processi sono stati seguiti, quali dipartimenti sono coinvolti e quali politiche aziendali hanno guidato la transazione.

Attraverso un sofisticato grafo della conoscenza interna, Fabric IQ cattura l’essenza stessa delle operazioni aziendali: le gerarchie di ruolo, le sequenze dei workflow approvati, le regole specifiche di compliance e gli standard interni. Un agente AI potenziato da Fabric IQ non si limita a dire che le vendite sono scese, ma può dedurre che il calo è correlato a un recente cambiamento nella politica di sconti gestita dal dipartimento marketing in una specifica regione, fornendo un contesto immediato e insights diretti. Questa profonda comprensione del modus operandi aziendale è ciò che fa evolvere l’AI da semplice strumento di analisi a entità in grado di partecipare attivamente al processo decisionale.

La conseguenza diretta di questo arricchimento contestuale è la trasformazione delle capacità degli agenti AI, in particolare quelli che operano all’interno di Microsoft Copilot. Senza Fabric IQ, un agente può analizzare i dati; con Fabric IQ, può gestire attivamente le operazioni.

Gli agenti possono ora generare insight di business di gran lunga più sofisticati e attuabili. Possono automatizzare complessi workflow che in precedenza richiedevano l’intervento umano per l’interpretazione del contesto. Ad esempio, un agente può monitorare la catena di fornitura, non solo identificando un ritardo nella consegna, ma avviando automaticamente azioni correttive in linea con la politica aziendale predefinita, come contattare un fornitore di riserva o notificare un ritardo ai clienti più importanti in base alla loro priorità.

Di Fantasy