In un passo che ha sorpreso molti osservatori dell’industria tecnologica, Microsoft ha annunciato il lancio del suo primo modello generativo per immagini sviluppato internamente: MAI-Image-1. Non si tratta di un’appendice del suo tradizionale ecosistema, ma di un cambio di paradigma: Microsoft vuole che anche l’arte visiva generata dall’IA sia una sua creatura, per controllarne qualità, direzione e integrazione nei propri prodotti.
L’annuncio è arrivato il 13 ottobre 2025, con un post ufficiale che sottolinea come MAI-Image-1 si collochi nella Top 10 dei modelli testo-immagine secondo il benchmark LMArena, già al suo debutto pubblico. Microsoft descrive il modello come capace di generare immagini fotorealistiche, con particolare forza nel rappresentare paesaggi, illuminazione, riflessi e scene naturali complesse — e sostiene che, rispetto ad altri modelli “più grandi e più lenti”, MAI-Image-1 offra maggiore velocità e reattività.
Ma non basta: Microsoft afferma di aver sviluppato il modello tenendo in stretta osservazione il punto di vista dei professionisti creativi, per evitare che le immagini risultino ripetitive, bloccate in uno stile “standardizzato” o prigioniere di estetiche già viste. Sono stati messi al centro del lavoro la diversità visiva, la flessibilità e l’utilità pratica.
Fino ad ora, l’uso delle capacità generative di immagine in Microsoft era spesso delegato a modelli esterni — come quelli di OpenAI — integrati nei suoi servizi (per esempio in Bing Image Creator). MAI-Image-1 però cambia questo assetto: diventa parte del portfolio “MAI” che già comprende MAI-Voice-1, il modello di sintesi vocale, e MAI-1-preview, il modello di linguaggio sviluppato internamente.
Per il momento, il modello è accessibile pubblicamente su LMArena, dove gli utenti possono testarne le prestazioni e confrontarlo con altri modelli concorrenti. Microsoft promette che presto MAI-Image-1 sarà integrato in Copilot e Bing Image Creator, permettendo agli utenti di adottare direttamente le sue capacità generative senza dover uscire dai prodotti che già usano quotidianamente.
Questa decisione non è solo tecnica, ma anche strategica e culturale. Per tanti anni Microsoft ha collaborato in modo stretto con OpenAI, affidandosi alle sue tecnologie per rafforzare le proprie offerte d’intelligenza artificiale. Ma con MAI-Image-1 (e con gli altri modelli MAI), Microsoft sembra determinata a ridurre quella dipendenza, costruendo una propria base generativa su cui avere pieno controllo.