Neuralink, la startup di interfacce cervello-computer (BCI) fondata da Elon Musk, ha annunciato l’avvio di studi clinici per testare la capacità dei suoi impianti cerebrali di controllare protesi robotiche attraverso il pensiero. Questo passo rappresenta un’evoluzione significativa rispetto alle precedenti sperimentazioni, che si concentravano principalmente sul controllo di dispositivi digitali come mouse e tastiere.
Denominato “Convoy”, lo studio clinico mira a valutare se individui con disabilità motorie possono utilizzare gli impianti di Neuralink per manipolare arti robotici o eseguire movimenti fisici attraverso il pensiero. Questo tentativo di ripristinare la libertà fisica rappresenta un’estensione degli sforzi precedenti, che si concentravano sulla restituzione della libertà digitale.
Nel corso dell’anno, Neuralink ha impiantato con successo i suoi dispositivi in due pazienti, consentendo loro di controllare un mouse e digitare su una tastiera tramite il pensiero. Inoltre, il 20 novembre, l’azienda ha ottenuto l’approvazione delle autorità regolatorie canadesi per avviare studi clinici, segnando la prima espansione delle sue ricerche BCI al di fuori degli Stati Uniti.
Neuralink sta attivamente reclutando esperti nella produzione di chip, suggerendo l’intenzione di sviluppare una capacità di produzione su larga scala per i suoi impianti cerebrali. Questo sviluppo indica un passo verso la commercializzazione della tecnologia, con l’obiettivo di renderla disponibile a un pubblico più ampio.
Sebbene lo studio “Convoy” sia ancora nelle fasi iniziali e la commercializzazione della tecnologia richieda ulteriori anni di ricerca e sviluppo, l’avvio di questi studi clinici rappresenta un passo cruciale verso l’integrazione delle interfacce cervello-computer nella vita quotidiana. Neuralink continua a espandere le sue collaborazioni e a investire nella ricerca, con l’obiettivo di offrire soluzioni innovative per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità motorie.