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Neuralink emerge come una delle iniziative più ambiziose e affascinanti: fondata da Elon Musk nel 2016, l’azienda californiana ha come obiettivo quello di sviluppare interfacce cervello-computer (BCI) in grado di leggere e scrivere informazioni direttamente nel cervello umano. Questo progetto, che inizialmente sembrava appartenere al regno della fantascienza, sta rapidamente diventando una realtà concreta, con implicazioni potenzialmente rivoluzionarie per la medicina, la comunicazione e l’interazione uomo-macchina.

Fino a poco tempo fa, l’idea di controllare un videogioco con il solo pensiero era relegata ai film di fantascienza. Tuttavia, durante l’aggiornamento estivo del 2025, Neuralink ha mostrato come il suo dispositivo BCI, denominato “Telepathy”, consenta agli utenti di giocare a titoli come Mario Kart e Call of Duty semplicemente con la mente. Questo traguardo non solo dimostra la funzionalità del dispositivo nel contesto del gaming, ma evidenzia anche il potenziale di applicazioni più serie, come il recupero delle funzioni motorie e la comunicazione per persone con disabilità.

I progressi di Neuralink non si limitano alle dimostrazioni pubbliche. Attualmente, sette partecipanti hanno ricevuto l’impianto del dispositivo Telepathy, con risultati promettenti. Ad esempio, Noland Arbaugh, il primo paziente umano, ha riportato miglioramenti significativi nella sua capacità di apprendimento e interazione quotidiana. Inoltre, Brad, un paziente con SLA, ha sperimentato un aumento dell’autonomia e della qualità della vita grazie al dispositivo.

Guardando al futuro, Neuralink ambisce a sviluppare un’interfaccia cerebrale totale, capace di interagire con tutte le aree del cervello umano. Questo obiettivo, descritto come la “legge di Moore per la mente”, prevede un aumento esponenziale del numero di neuroni con cui il dispositivo può interagire, passando dai 1.000 attuali a oltre 25.000 entro il 2028. Tale evoluzione potrebbe aprire la strada a capacità cognitive avanzate, come la visione in alta risoluzione o la comunicazione telepatica.

Nonostante i progressi, l’integrazione della tecnologia nel cervello umano solleva interrogativi etici e pratici. Le preoccupazioni riguardano la sicurezza a lungo termine degli impianti, la protezione dei dati neurali e le potenziali disuguaglianze nell’accesso a queste tecnologie. Inoltre, la possibilità di manipolare o trasferire la coscienza umana pone sfide filosofiche profonde sulla natura dell’identità e della mente.

Di Fantasy