Nell’era dell’innovazione tecnologica, l’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente trasformando il panorama lavorativo globale. Un esempio emblematico di questa trasformazione è rappresentato dalla recente decisione di Ocado, il colosso britannico della spesa online, che ha annunciato il licenziamento di 500 dipendenti, principalmente nelle divisioni tecnologiche e finanziarie, in favore dell’adozione di sistemi automatizzati basati sull’IA.

Ocado ha motivato questa decisione come parte di una strategia volta a ridurre i costi e ottimizzare la produttività. L’azienda ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni, ma ha ritenuto necessario adottare l’IA per mantenere la competitività nel mercato. Questa mossa sottolinea come le imprese stiano sempre più integrando l’automazione nei processi aziendali per migliorare l’efficienza operativa.​

L’adozione dell’IA solleva interrogativi sul futuro dell’occupazione. Secondo un rapporto del World Economic Forum del 2023, nei prossimi cinque anni il 23% dei posti di lavoro a livello mondiale subirà mutamenti a causa dell’intelligenza artificiale, con l’automazione che potrebbe sostituire l’81% delle attività lavorative di intermediari di prestito, supervisori e impiegati d’ufficio. ​

Tuttavia, la storia ci insegna che l’automazione non sempre porta a una riduzione netta dell’occupazione. Ad esempio, l’introduzione del telaio meccanico nel XIX secolo moltiplicò la produttività, riducendo la necessità di manodopera nel settore tessile. Tuttavia, il crollo dei costi causò un’esplosione della domanda, generando una quantità e varietà di posti di lavoro fino ad allora impensabile. ​

Per affrontare le sfide poste dall’automazione, alcuni esperti hanno proposto l’introduzione di una “robot tax”. Questa tassa sull’automazione industriale mira a compensare il minor gettito fiscale derivante dalla sostituzione del lavoro umano con quello dei robot e a finanziare percorsi di tutela per i lavoratori a rischio di esclusione dal mondo del lavoro. ​

La proposta ha suscitato dibattiti tra economisti e politici. Ad esempio, Bill Gates ha suggerito che i robot che sostituiscono i lavoratori dovrebbero essere tassati, mentre altri, come Robert D. Atkinson, sostengono che l’automazione potrebbe aumentare la produttività e creare nuove opportunità lavorative, rendendo superflua una tassa sui robot.

Di Fantasy