Nel corso del suo recente evento DevDay a San Francisco, OpenAI ha presentato AgentKit, una piattaforma pensata per rendere più semplice e integrato il processo di creazione di agenti intelligenti. L’idea alla base è ambiziosa: ridurre la frammentazione degli strumenti necessari oggi per mettere insieme agenti basati sull’intelligenza artificiale, offrendo in un unico ambiente grafico — con funzionalità di trascinamento (drag & drop) e versioning — tutto ciò che serve per costruire, testare, iterare e distribuire sistemi agentici.
Fino ad ora, il lavoro per creare agenti intelligenti implicava una serie di fasi separate spesso poco coordinate: orchestrazione, sviluppo frontend, connettori personalizzati, pipeline di valutazione manuale, tuning dei prompt, e così via. OpenAI osserva che molti team si sono trovati a gestire strumenti disgiunti, senza versionamento integrato e con iterazioni difficili da controllare. AgentKit cerca di riunire sotto un unico tetto queste componenti, rendendo possibile una visione più coerente del flusso end-to-end di un agente.
Al cuore di AgentKit ci sono tre elementi principali: Agent Builder, Connector Registry e ChatKit. Agent Builder offre una tela visuale nella quale i progettisti possono “vedere” le parti del proprio agente, comporre flussi multi-agente e mantenere versioni; Connector Registry serve come punto centrale dove gli amministratori gestiscono le connessioni fra i vari servizi e dati, con supporti predefiniti per Dropbox, Google Drive, SharePoint e Microsoft Teams; ChatKit invece facilita l’integrazione degli agenti basati su chat all’interno di applicazioni e interfacce web, gestendo aspetti complicati come lo streaming delle risposte, i thread di conversazione e le UX di dialogo.
Un aspetto interessante è che OpenAI non si limita a offrire una semplice interfaccia grafica, ma sta estendendo anche le capacità di valutazione degli agenti. Nel suo annuncio, l’azienda indica che AgentKit includerà funzionalità come dataset con valutatori automatizzati e annotazioni, un “trace grading” che valuta i workflow end-to-end, ottimizzazione automatica dei prompt e supporto per strumenti esterni di misurazione degli agenti. In altre parole, si ambisce non solo a costruire agenti più facilmente, ma anche a misurarli e perfezionarli in modo più sistematico.
Al momento, non tutte le funzionalità sono pienamente disponibili: Agent Builder è accessibile in versione beta, mentre ChatKit e le nuove capacità di valutazione sono già in uso generale. Connector Registry è in fase di rollout beta per alcuni utenti API e clienti Enterprise ed Edu. Per quanto riguarda i costi, OpenAI afferma che gli strumenti di AgentKit verranno inclusi nella struttura di prezzo standard dell’API, piuttosto che come modulo a parte.
L’annuncio di AgentKit non arriva in isolamento: rappresenta una mossa strategica per spingere le imprese più in profondità all’interno dell’ecosistema OpenAI, riducendo la necessità di ricorrere a piattaforme terze per lo sviluppo di agenti. A fronte di ciò, altri grandi attori stanno perseguendo strategie simili. Google, ad esempio, ha lanciato il suo Agent Development Kit lo scorso aprile, permettendo di costruire sistemi multi-agente con poche decine di righe di codice; Microsoft, dal canto suo, con il suo framework Agent sta spostando la creazione degli agenti verso un paradigma unificato.
Durante la presentazione, OpenAI ha mostrato un esempio pratico: un agente capace di leggere l’agenda di DevDay e suggerire i talk più rilevanti da seguire, creato in meno di otto minuti. Un’impresa che, con le tecnologie attuali, avrebbe richiesto giorni, se non settimane, di lavoro. L’azienda Ramp, cliente di OpenAI, ha riferito che è riuscita a costruire un agente per la gestione degli acquisti (procurement) in poche ore, abbattendo i tempi rispetto a quelli tradizionali che si misuravano in mesi.
AgentKit rappresenta un passo importante nella direzione di democratizzazione della creazione di agenti AI: spostando l’attenzione dal codice grezzo e dalle orchestrazioni manuali verso un ambiente più integrato e visivamente comprensibile, OpenAI punta a rendere l’adozione di agenti intelligenti più accessibile, rapida e controllabile.