Immagine AI

OpenAI si prepara a lanciare GPT-5, il suo modello di intelligenza artificiale di nuova generazione, con l’obiettivo di superare i limiti attuali e avvicinarsi all’ambizioso traguardo dell’intelligenza artificiale generale (AGI). In un’intervista rilasciata a MIT Technology Review, Jakub Pachocki, Chief Scientist, e Mark Chen, Chief Research Officer, hanno condiviso le loro visioni complementari ma distinte riguardo al futuro di GPT-5.

Pachocki, noto per il suo background in informatica teorica e per aver guidato lo sviluppo dei modelli “o1” e “o3” focalizzati sul ragionamento, ha sottolineato l’importanza delle recenti vittorie di OpenAI in competizioni di programmazione come l’AtCoder World Tour Finals. Secondo lui, queste prestazioni indicano che i modelli stanno acquisendo capacità di ragionamento più profonde, fondamentali per l’emergere di un’intelligenza artificiale generale. Pachocki ha paragonato questo progresso a una svolta significativa, simile a quella storica nel gioco del Go con Lee Sedol.

Il Chief Scientist ha inoltre evidenziato che GPT-5 rappresenta un passo verso l’autonomia nei processi di ricerca, con modelli in grado di sviluppare nuove tecnologie in modo indipendente. Questo approccio mira a ridurre i colli di bottiglia esistenti nell’inferenza e a migliorare l’efficienza dei modelli.

Chen, con un passato come trader quantitativo a Wall Street e un ruolo chiave nel lancio di prodotti come DALL·E e Codex, ha enfatizzato l’importanza di rendere l’intelligenza artificiale utile e accessibile. Ha sottolineato che, sebbene la ricerca sia cruciale, è essenziale concentrarsi anche sulla velocità di sviluppo e sull’implementazione pratica dei modelli. Chen ha descritto l’approccio di OpenAI come “prima il lancio, poi l’azione”, indicando una strategia orientata all’uso immediato delle tecnologie sviluppate.

Il Chief Research Officer ha anche discusso delle sfide legate alla sicurezza e all’allineamento dei modelli, riconoscendo che questi problemi non sono più teorici ma concreti. Ha sottolineato la necessità di un impegno collettivo nella comunità per affrontare questi rischi.

Nonostante le differenze nei loro ruoli e approcci, Pachocki e Chen concordano sull’obiettivo finale: sviluppare un’intelligenza artificiale che possa risolvere una varietà di problemi in modi innovativi e utili. Entrambi riconoscono l’importanza di bilanciare la ricerca teorica con l’applicazione pratica, mirando a una tecnologia che sia sia avanzata che sicura.

Di Fantasy