Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti sta considerando l’implementazione di sistemi d’arma autonomi, in particolare droni equipaggiati con fucili robotici, per migliorare le capacità di difesa aerea. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso l’adozione di armi completamente automatizzate, sollevando questioni etiche e operative.

La società Allen Control Systems (ACS), appaltatore del Pentagono, ha sviluppato un sistema denominato “Bullfrog”, un fucile robotico basato sull’intelligenza artificiale (IA) progettato per operare senza intervento umano. All’inizio del 2024, questo sistema è stato testato in esercitazioni tecniche del Dipartimento della Difesa, dimostrando la capacità di identificare e abbattere droni di piccole dimensioni a una distanza di circa 656,5 metri.

L’adozione di tali tecnologie è motivata dall’aumento dell’uso di droni nei conflitti moderni, come osservato nel teatro russo-ucraino. I metodi tradizionali di difesa aerea, come l’uso di fucili d’assalto, si sono rivelati inefficaci contro droni veloci e manovrabili. Il sistema Bullfrog, grazie all’IA e alla visione artificiale, offre una soluzione più precisa ed economica rispetto a tecnologie come laser o microonde.

L’introduzione di armi autonome solleva preoccupazioni riguardo alla capacità di distinguere tra forze amiche e nemiche. Mike Clemente, ex responsabile del bilancio della difesa al Congresso, ha sottolineato l’importanza di integrare sistemi di identificazione affidabili per evitare incidenti. Tradizionalmente, le decisioni di ingaggio sono state prese da operatori umani; l’adozione di sistemi completamente automatizzati rappresenta un cambiamento significativo nelle operazioni militari.

Sebbene il sistema Bullfrog sia in attesa di approvazione ufficiale, il suo sviluppo indica una tendenza verso l’integrazione di armi autonome nei moderni arsenali militari. Precedenti tentativi di implementare droni armati o robot quadrupedi con fucili richiedevano ancora l’intervento umano per l’ingaggio. La completa automazione proposta da ACS potrebbe rivoluzionare le strategie di difesa, ma richiede un’attenta valutazione delle implicazioni etiche e operative.

Di Fantasy