L’Intelligenza Artificiale sta rapidamente trascendendo il suo ruolo di mero strumento di ricerca e generazione di contenuti, evolvendosi in un potente agente di trasparenza democratica e vigilanza finanziaria. Questa trasformazione è particolarmente evidente con l’annuncio fatto da Perplexity AI, l’innovativa startup con sede a San Francisco, di lanciare una nuova funzionalità sulla sua piattaforma Perplexity Finance volta a rendere pubblici gli investimenti azionari dei politici indiani.
Questa mossa segna una potenziale svolta nel dibattito sulla trasparenza finanziaria in India, promettendo di fornire al pubblico uno sguardo senza precedenti sulle attività economiche dei suoi funzionari eletti. L’iniziativa segue il successo di una funzionalità simile già operativa negli Stati Uniti, che ha permesso a investitori e cittadini di monitorare le compravendite di azioni da parte di membri del Congresso e del Senato, spesso influenzando le dinamiche dei mercati finanziari.
La versione statunitense di Perplexity Finance si basa sulla raccolta e sull’aggregazione dei documenti di divulgazione finanziaria presentati al Congresso e agli organismi etici governativi. Gli utenti possono effettuare ricerche in due modi: digitando il nome di una società quotata per vedere quali politici ne detengono azioni, oppure cercando direttamente un politico per visualizzare l’intero portafoglio e le attività di trading recenti.
Il CEO di Perplexity AI, Aravind Srinivas, di origini indiane, ha confermato tramite i social media che la piattaforma replicherà questo sistema anche per il contesto indiano. Entro poche settimane, gli utenti indiani potranno accedere a informazioni sulle partecipazioni azionarie dei loro politici, creando un ponte diretto tra i mercati finanziari e l’etica pubblica. L’obiettivo primario è migliorare la visibilità e consentire agli analisti, agli investitori e ai cittadini comuni di valutare potenziali conflitti di interesse o sovrapposizioni tra le decisioni politiche e i guadagni personali.
Per attuare un sistema così ambizioso in India, Perplexity Finance dovrà navigare un ecosistema di divulgazione finanziaria molto più complesso rispetto a quello statunitense. La piattaforma attingerà a documenti pubblici obbligatori, tra cui:
- Dichiarazioni Annuali di Attività e Passività: Presentate dai funzionari pubblici secondo il Lokpal and Lokayuktas Act, 2013.
 - Affidavit Elettorali: Documenti che i candidati devono presentare alla Commissione Elettorale dell’India (ECI) prima delle elezioni, in cui dichiarano le loro partecipazioni finanziarie.
 
L’uso dell’Intelligenza Artificiale sarà fondamentale per questo processo. Gli algoritmi di Perplexity AI dovranno estrarre, interpretare e normalizzare le informazioni finanziarie contenute in questi documenti statutari, spesso dispersi e non standardizzati, trasformandole in dati strutturati e consultabili in tempo reale (o quasi) sulla piattaforma.
L’annuncio ha suscitato un notevole entusiasmo tra gli netizen indiani, che hanno espresso la necessità di una maggiore trasparenza nella vita pubblica. Molti hanno accolto l’iniziativa come un passo fondamentale per monitorare l’integrità dei loro rappresentanti eletti.
Tuttavia, sono emerse anche sacche di scetticismo che riflettono la complessa realtà politica e finanziaria indiana. Alcuni osservatori hanno sollevato il timore che un sistema basato esclusivamente sulle dichiarazioni pubbliche possa non cogliere l’intera portata degli asset dei politici. È stata spesso citata la pratica secondo cui i politici indiani non investono direttamente a proprio nome, ma utilizzano nomi di parenti, familiari o partecipazioni benami (senza nome), rendendo difficile per qualsiasi sistema di tracciamento automatizzato mappare con precisione la reale proprietà degli asset.
Queste perplessità sottolineano la sfida che Perplexity dovrà affrontare: la piattaforma non dovrà solo superare gli ostacoli tecnici dell’aggregazione dei dati, ma anche confrontarsi con le sottigliezze culturali e legali della gestione patrimoniale politica in India. Nonostante le difficoltà, la scommessa è chiara: se avrà successo, l’integrazione dell’AI nella trasparenza finanziaria segnerà un punto di svolta, inaugurando una nuova era di controllo pubblico nell’ambito della più grande democrazia del mondo.
