Nel mondo sempre più globale delle relazioni digitali, la barriera linguistica rappresenta ancora un limite per molti. Non solo nei rapporti internazionali, ma anche quando team multiculturali, collaboratori sparsi nel mondo o interlocutori occasionali devono comunicare in riunioni online. Proprio in questo spazio si inserisce l’ultima iniziativa di Pluto, azienda coreana specializzata in servizi di traduzione e interpretazione con intelligenza artificiale, che ha lanciato la sua prima soluzione “diretta al consumatore” (B2C): Chat Translation.

Pluto – guidata dal CEO Lee Jeong-su – ha presentato la versione beta di questa piattaforma, pensata appositamente per le riunioni virtuali in tempo reale, con un tocco di iper-personalizzazione. In parole semplici: non una semplice traduzione automatica, ma un sistema che apprende, si adatta e diventa più efficace man mano che viene usato.

La novità di Pluto è che la traduzione e l’interpretazione non avvengono solo “una tantum”: il servizio beta promette di operare in tempo reale, durante le riunioni online, in un massimo di 12 lingue simultanee. Immagina di partecipare a una call con partecipanti che parlano inglese, spagnolo e coreano: Chat Translation cercherà di rendere fluida la conversazione traducendo su più canali, in back-to-back, e restituendo anche una sintesi testuale alla fine della riunione.

Ciò che distingue questa soluzione da traduttori generici è la personalizzazione linguistica: il sistema non si limita a tradurre sulla base delle regole generali del modello, ma apprende lo stile di ogni utente, le sue terminologie, i modelli d’uso. Se in un’azienda si usa un certo acronimo o vocabolo specialistico, l’utente potrà integrare direttamente il set di dati (documenti, script, registrazioni, articoli) per affinare la resa della traduzione nei propri contesti. In questo modo, non solo il testo viene tradotto, ma “tradotto come tu parli”.

Alla fine di ogni riunione, Pluto fornirà anche un testo riassuntivo automatico, con i punti chiave trattati, i concetti salienti e le decisioni prese. Un plus che può incrementare nettamente l’efficienza individuale, specie per chi partecipa a molti meeting e non ha tempo di rileggere ogni trascrizione.

Questa mossa rappresenta un passo non indifferente: passare da soluzioni enterprise o istituzionali verso l’utente finale. Pluto intende trasformare la traduzione da uno strumento “di supporto” a una piattaforma conversazionale che accompagna la riunione stessa, come un interprete invisibile che lavora in sottofondo.

Se funzionerà bene, le implicazioni sono molte: riduzione delle barriere linguistiche nei team internazionali, meno costi di interpreti umani, maggiore inclusività per chi non domina la lingua principale della riunione, e miglior parallelo fra funzionamento automatico e contesto personale.

Integrare una traduzione simultanea in riunione significa avere latenze minime, accuratezza elevata e gestione delle ambiguità linguistiche: errori o ritardi possono rovinare un flusso di discussione. Inoltre, la personalizzazione richiede raccolta dati: documenti, linguaggi specialistici, terminologie che variano molto fra domini. Bisogna che Pluto garantisca privacy, sicurezza e trasparenza su come vengono usati quei dati sensibili.

Serve anche una fase di “raffinamento” continuo: il modello dovrà adattarsi agli accenti, alle inflessioni, ai contesti imprevedibili. Sistemare gli errori di traduzione in tempo reale, offrire possibilità di correzione, fallback e revisioni diventerà cruciale. Infine, la versione beta dovrà dimostrare che l’esperienza è percepita come affidabile dagli utenti, non solo come “bella idea”.

Pluto non è estranea al campo della traduzione con IA: ha già offerto soluzioni di traduzione e interpretazione AI in contesti più istituzionali, come conferenze internazionali. Ad esempio, ha partecipato come fornitore di soluzioni AI interpretative e traduttive nei meeting del Forum Economico Asia-Pacifico (APEC), supportando decine di lingue anche in ambienti complessi. Ha inoltre collaborato con istituzioni bancarie coreane per integrare i suoi sistemi nei servizi interni, evidenziando che Pluto ha già una base tecnologica e operativa solida.

L’esperienza con clienti “heavy duty” è un buon terreno per sperimentare e migliorare, ma la transizione verso l’uso diretto da parte di professionisti, team remoti o utenti comuni è un salto: Pluto punta a mantenere prestazioni elevate anche al “di fuori” dei grandi eventi.

Di Fantasy