Poter chiedere al tuo CRM «Quali sono i clienti in riscossione questo mese?», «Mostrami l’andamento delle vendite per regione» o «Crea una visualizzazione su Tableau per il trimestre passato» — tutto dentro una chat, senza cambiare applicazione. È questa l’ambizione dell’ultima mossa strategica di Salesforce, insieme a OpenAI: portare la sua nuova piattaforma Agentforce 360 dentro ChatGPT, rendendo il CRM parte integrante del linguaggio conversazionale aziendale.

Questa iniziativa va ben oltre una semplice integrazione tecnica. Salesforce chiama questa nuova fase “agentic enterprise”, in cui ogni utente, ogni team, ogni flusso di lavoro è assistito da agenti intelligenti che non rimangono dietro le quinte, ma diventano parte del dialogo quotidiano. L’idea è che i sistemi aziendali non siano più lontani dall’utente: l’utente interagisce con dati, processi, insight, tutto dal linguaggio naturale.

Con l’integrazione annunciata, Agentforce 360 sarà disponibile dentro ChatGPT: un utente con permessi adeguati potrà interrogare dati CRM, esplorare conversazioni con clienti, generare grafici e tabelle direttamente dal prompt della chat. Non si tratta di uno screenshot o di una finestra parallela: l’idea è che le app Salesforce diventino parte della chat stessa.

Parallelamente, Salesforce estende la sua presenza in Slack: ChatGPT e Codex — l’agente per generare codice — sono ora integrati in Slack, dove possono essere invocati nei thread o nei canali per sintetizzare conversazioni, produrre contenuti, scrivere frammenti di codice, il tutto con il contesto del team.

Un’altra novità significativa è l’aspetto commerciale: Agentforce Commerce verrà collegato a ChatGPT tramite la tecnologia Instant Checkout, permettendo ai merchant di vendere prodotti all’interno della chat mantenendo il controllo di dati, ordini e relazioni con i clienti.

Salesforce ha anche collaborato con Stripe per supportare questo percorso di acquisto conversazionale tramite il nuovo protocollo Agentic Commerce Protocol (ACP). Sul fronte tecnologico, Salesforce prevede di includere nei suoi strumenti il potere dei “modelli frontier” di OpenAI (ad es. GPT-5) all’interno della piattaforma Agentforce. Ciò significa che la logica conversazionale, la generazione predittiva e l’analisi avanzata potranno essere direttamente parte dei flussi aziendali.

Quello che rende questa mossa affascinante è che non è una semplice interfaccia: è un punto di contatto tra strategia, dati, agenti intelligenti e interfacce che parlano. Da un lato, gli utenti si liberano dall’“usare il sistema”: basta chiedere, il sistema risponde. Si riducono barriere, si accelera il lavoro, si rafforza il valore dei dati aziendali.

Se questa visione emergente si realizza, potremmo vedere aziende in cui “parlare al CRM” è ordinario. Non serve navigare menu, cliccare dashboard: basta chiedere. E l’AI agirà dietro le quinte, trarrà insight e reagirà. I processi aziendali, in parte, diventeranno conversazioni.

Salesforce sta cercando di essere pioniere in questa direzione, puntando a trasformare il suo ruolo: da piattaforma CRM tradizionale a infrastruttura agentica centrale, che connette emozione, dati e automazione. Se ci riuscirà, molte imprese vedranno il CRM non più come un archivio, ma come un compagno di dialogo operativo.

Di Fantasy