Microsoft (MS) ha avvertito i fornitori di servizi di chatbot di intelligenza artificiale (AI) di non utilizzare il suo database di ricerca.

Bloomberg News ha riferito che Microsoft ha notificato almeno due società che utilizzano il “Bing Search Index”, comprese le startup dei motori di ricerca come Niva, U.com e DuckDuckGo, per violazione dei termini contrattuali.

L’indice di ricerca di Bing è un database di pagine web e altri contenuti che il motore di ricerca di Microsoft Bing ha raccolto e catalogato per fornire risultati di ricerca. Il software chiamato web crawler viene utilizzato per raccogliere il Web, analizzare il contenuto e i collegamenti delle pagine Web che raccoglie e creare indici.

Questo indice contiene decine di miliardi di pagine Web ed è strutturato per fornire risultati di ricerca appropriati in base ai termini di ricerca. Fondamentalmente, viene fornito gratuitamente e può essere utilizzato per lo sviluppo di applicazioni tramite API.

Tuttavia, se sviluppi un’app con API e utilizzi il database a fini commerciali, devi ottenere una licenza da MS tramite un contratto o una partnership. MS inserisce questi regolamenti nei suoi termini e condizioni e richiede agli utenti di accettare di accedere al database.

Sulla base di ciò, Microsoft ha annunciato che prenderà provvedimenti per revocare la licenza a un’azienda che ha recentemente avviato un servizio di ricerca a pagamento utilizzando un chatbot AI. Poiché MS ha anche lanciato un nuovo Bing che combina chat e ricerca, si interpreta che servizi di ricerca simili non possono essere lasciati incustoditi.

“Duck Assist” di DuckDuckGo, “Niva AI” di Niva e “YouChat” di U.com utilizzano tutti l’indice di ricerca di Bing. Queste startup non possono permettersi il costo dell’indicizzazione dell’intero Web o dell’archiviazione dei dati sui server e della scansione continua del Web alla ricerca di aggiornamenti.

Si basa anche sul database di Microsoft perché la raccolta di dati per eseguire un chatbot combinato con la ricerca è complessa e costosa. Bloomberg ha previsto che se le piccole società di motori di ricerca non possono utilizzare il database di Microsoft, sarà difficile trovare un’alternativa.

Google indicizza anche tutte le app e fornisce un’API per il database tramite “Google Ricerca personalizzata”, ma se la usi commercialmente, devi pagarla.

Di Fantasy