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Occhiali che non solo proiettano informazioni digitali davanti ai tuoi occhi, ma capiscono davvero ciò che stai vedendo, percependo il mondo come lo vedi tu — con naturalezza, rapidità e senza affaticarti.

È proprio questa la visione alla base della nuova collaborazione tra VoxelSensors, startup deep‑tech belga, e Qualcomm Technologies. La missione? Reinventare il futuro degli occhiali per realtà aumentata (AR), rendendoli finalmente leggeri, intelligenti e adatti all’uso quotidiano.

Nonostante le promesse futuristiche, la realtà aumentata fatica a diventare mainstream, e questo per due motivi principali. Primo: i dispositivi consumano troppa batteria, spesso durano solo poche ore. Secondo: i sensori tradizionali, come sistemi a luce strutturata o stereo‑camera, falliscono in situazioni quotidiane — il sole troppo accecante, superfici poco strutturate o ambienti poco illuminati. Le contromisure finora adottate hanno reso gli occhiali più ingombranti e poco pratici.

VoxelSensors propone una soluzione rivoluzionaria: lo SPAES™ (Single Photon Active Event Sensor), che rivoluziona il modo in cui si percepiscono gli oggetti circostanti. Al posto di acquisire interi fotogrammi, lo SPAES rileva e processa solo ciò che cambia, a livello di singolo fotone. Significa meno dati da gestire, maggiore efficienza e risposta fulminea.

Un risparmio energetico fino a 10 volte maggiore e una velocità di risposta oltre 100 volte superiore rispetto ai sistemi tradizionali. E la ciliegina sulla torta: funziona bene sia in pieno sole sia in ambienti scarsamente illuminati.

Ma vedere non basta. Serve capire. Qui entra in gioco la piattaforma AI PERCEPT di VoxelSensors, che interpreta il mondo dal tuo punto di vista. Sa dove stai guardando, come ti muovi, come interagisci con l’ambiente. Il suo cuore, un sistema chiamato Triage, filtra i dati inutili, concentrandosi solo su ciò che conta.

Il risultato? Meno consumo di energia, più protezione della privacy, segnali più “puliti” per i modelli AI, e supporto a una nuova forma di intelligenza artificiale chiamata Physical AI, radicata nella prospettiva umana.

VoxelSensors porta l’innovazione nella rilevazione, Qualcomm fornisce il motore per renderla operativa. Gli algoritmi SPAES e PERCEPT sono ottimizzati per funzionare sul chip Snapdragon AR2 Gen 1, la piattaforma di punta per i dispositivi AR di Qualcomm. Questo crea un flusso – dal sensing alla computazione – estremamente efficiente: SPAES raccoglie i dati, PERCEPT li interpreta, e Snapdragon li trasforma in esperienze AR fluide.

Secondo Ziad Asghar di Qualcomm, questa sinergia è cruciale per realizzare occhiali AR compatti, leggeri e adatti a un utilizzo prolungato.

Grazie a SPAES, un solo sensore può svolgere molteplici funzioni: percezione di profondità, tracciamento oculare, rilevazione di micro‑movimenti, e persino il tracking di controller. Non serve più assemblare una caterva di elementi: si semplifica il design, si riduce il peso, si cresce la precisione — tutto guardando dal tuo punto di vista.

Fondata nel 2020, VoxelSensors attinge da esperienze precedenti in SoftKinetic (sensori Time-of-Flight acquisiti da Sony) e ha rafforzato il suo portafoglio tecnologico acquisendo i diritti di EyeWay Vision nel 2024. Inoltre, gioca un ruolo attivo nella politica europea sulle tecnologie immersive: è membro fondatore della “EU Virtual Worlds Public‑Private Partnership” e aderisce alla normativa AI Act e alla strategia Web 4.0, sottolineando un approccio attento alla privacy, all’inclusione e all’innovazione responsabile.

Il futuro si gioca sulla miniaturizzazione: sensoristica sempre più compatta, integrazione profonda con piattaforme Snapdragon e capacità di calcolo AI direttamente sul dispositivo — per esperienze responsabili, rapide e private.

Se questa sinergia tra VoxelSensors e Qualcomm continuerà a svilupparsi, potrebbe segnare la trasformazione degli occhiali AR, da gadget futuristici a compagni intelligenti integrati nella nostra routine quotidiana, tanto normali quanto indispensabili.

Di Fantasy