Il produttore cinese di veicoli elettrici XPENG ha chiaramente segnalato la sua intenzione di non limitarsi al solo mercato automobilistico. Con una mossa che riflette direttamente l’ambizione pionieristica di giganti come Tesla, XPENG ha annunciato la sua espansione strategica nel campo dei robotaxi e, soprattutto, nella robotica umanoide avanzata, presentando al mondo una visione di futuro integrata e tecnologicamente audace.
Il recente “AI Day” di XPENG è servito da palcoscenico per questa visione a tutto tondo. L’azienda ha svelato tre diverse tipologie di robotaxi e ha introdotto al pubblico la sua creazione più sorprendente: il robot “Iron” di seconda generazione, sviluppato interamente in casa. Per alimentare queste ambizioni, i robotaxi saranno equipaggiati con quattro chip di intelligenza artificiale di proprietà, denominati “Turing”, che l’azienda sostiene offrano prestazioni di elaborazione dati a bordo di livello mondiale, raggiungendo uno standard industriale di 3.000 TOPS (Tera Operations Per Second). Questa potenza di calcolo è destinata a sostenere un complesso modello del mondo chiamato Visione-Linguaggio-Azione (VLA), una tecnologia fondamentale che, secondo XPENG, è applicabile con pari efficacia sia alla guida autonoma che ai robot umanoidi.
Il robot Iron, destinato a entrare in produzione di massa già l’anno prossimo, incarna la massima espressione di questa tecnologia VLA. È dotato di tre chip Turing ed è stato progettato per offrire un livello di personalizzazione senza precedenti, permettendo agli utenti di sceglierne la forma e persino l’acconciatura. La sua presentazione sul palco dell’evento, tuttavia, ha innescato una reazione virale inaspettata. Quando un video di Iron che camminava con movimenti fluidi ed estremamente aggraziati ha fatto il giro dei social media, l’iper-realismo della sua andatura ha suscitato un’ondata di commenti tra il sospetto e la meraviglia. Spettatori cinesi e internazionali si sono chiesti apertamente: “Questa è l’andatura più umana”, “È difficile credere che sia sia umana che robotica” e, in modo inequivocabile, “Non c’è una persona dentro?”
Di fronte all’immediato e inatteso scetticismo, il CEO He Xiaopeng è intervenuto con un gesto di trasparenza, pubblicando sui social media e su YouTube un video che mostrava la cerniera posteriore del robot aperta, rivelandone l’articolata struttura meccanica interna. Aggiungendo ulteriori dettagli per dissipare ogni dubbio, il CEO ha sottolineato come, avvicinandosi, si potesse percepire chiaramente il rumore del sistema di raffreddamento e delle ventole in funzione, oltre a notare che le mani del robot sono di dimensioni troppo ridotte rispetto a quelle di un essere umano.
La fluidità dei movimenti di Iron non è casuale, ma il risultato di un’ingegneria mirata. Il robot vanta ben 82 gradi di libertà (DOF), un numero elevato che consente un’andatura naturale e aggraziata, quasi come fosse una camminata da passerella. Come ha spiegato il co-CEO Brian Koo, l’obiettivo dichiarato dell’azienda è “renderlo il più simile possibile all’uomo”, una scelta che non è solo estetica, ma soprattutto pratica. L’idea è che un robot che si muove in modo umano sia in grado di adattarsi meglio e di operare con maggiore efficacia negli ambienti complessi che sono stati creati a misura di essere umano.
XPENG non nasconde le somiglianze della sua strategia con quella di Tesla, ma rivendica una propria identità e un percorso di sviluppo autonomo. L’azienda ha apertamente affermato di aver sviluppato alcune tecnologie cruciali prima del colosso americano, anche se non le ha promosse con la stessa enfasi. “Dal punto di vista tecnologico e di prodotto, ciò che stiamo perseguendo presenta alcune somiglianze con Tesla. In alcuni ambiti, siamo persino riusciti a superarla”, ha dichiarato XPENG. Una dimostrazione di questa corsa all’innovazione si è avuta con l’auto volante di XPENG, che ha completato con successo un volo sulla città di Pechino nel 2024, anticipando l’obiettivo recentemente annunciato dal CEO di Tesla, Elon Musk, di presentare un’auto volante entro l’anno.
L’espansione di XPENG verso i robotaxi e i robot umanoidi, alimentata dai chip Turing e dalla visione VLA, non è solo una dimostrazione di capacità ingegneristica, ma il chiaro segnale che l’azienda sta costruendo un ecosistema di mobilità e interazione basato sull’AI che va ben oltre il veicolo elettrico tradizionale. Il successo e il clamore suscitato dal robot Iron evidenziano la necessità di trasparenza in un settore dove l’iper-realismo tecnologico può confondersi con la realtà, e sottolineano come l’ambizione cinese stia ormai sfidando i leader occidentali su ogni fronte dell’innovazione AI.