Honeywell Automation India Limited ha annunciato il successo della prima fase del progetto Bangalore Safe City, che prevede l’installazione di oltre 7.000 telecamere a circuito chiuso con sistemi di riconoscimento facciale in luoghi pubblici ben illuminati e facilmente accessibili, tra cui 4.100 telecamere già installate. Il progetto, iniziativa della polizia di Bengaluru in collaborazione con il Ministero degli Affari Interni e finanziato dal Fondo Nirbhaya, mira a rendere la città più sicura per le donne e altri gruppi vulnerabili.
Inoltre, il progetto prevede l’istituzione di “isole di sicurezza” con cabine telefoniche di emergenza per contattare il dipartimento di polizia, il monitoraggio remoto degli spazi pubblici, la raccolta di dati in tempo reale e l’analisi futura dei dati. Tuttavia, l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale ha suscitato preoccupazioni per la sua imprecisione e per la possibile violazione dei diritti fondamentali delle persone, come il diritto alla privacy e alla libertà di espressione.
La tecnologia di riconoscimento facciale viene utilizzata sempre di più dalle forze dell’ordine in India, con 126 sistemi di riconoscimento facciale installati in tutto il paese, principalmente negli stati di Maharashtra e Delhi. Inoltre, la tecnologia viene utilizzata anche in istituti scolastici, uffici pubblici, istituzioni governative e altre arene come la metropolitana di Namma, le stazioni ferroviarie e l’aeroporto internazionale di Kempegowda come parte dell’iniziativa Digi Yatra.
Mentre l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale in India continua ad aumentare, l’accuratezza della tecnologia rimane un’area di preoccupazione, e il bilanciamento tra sicurezza e privacy continua a essere un argomento di discussione.
Nonostante queste preoccupazioni, il governo e le agenzie di sicurezza continuano a implementare la tecnologia di riconoscimento facciale come parte delle loro strategie di sicurezza pubblica. Tuttavia, ci sono anche voci che si oppongono all’uso di questa tecnologia, sottolineando i potenziali rischi per la privacy e i diritti delle persone.
L’imprecisione della tecnologia di riconoscimento facciale è stata dimostrata in vari studi, dove sono stati segnalati errori di identificazione e falsi positivi o falsi negativi. In alcuni casi, la tecnologia ha anche portato a un aumento della discriminazione razziale e sessuale. Di conseguenza, ci sono state richieste per regolamentare l’uso di questa tecnologia e garantire che i diritti delle persone vengano protetti.
Sebbene l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale possa offrire vantaggi in termini di sicurezza, è importante che questi vantaggi siano bilanciati con la protezione dei diritti fondamentali delle persone. Allo stesso tempo, è importante anche investire in alternative tecnologiche e non tecnologiche per garantire la sicurezza pubblica senza compromettere la privacy e i diritti delle persone.
Inoltre, è importante che l’implementazione di questa tecnologia sia trasparente e soggetta a una rigorosa supervisione e controllo. Ciò significa che il processo decisionale per l’implementazione della tecnologia deve coinvolgere tutte le parti interessate, inclusi i rappresentanti della società civile, e deve essere soggetto a una valutazione dei rischi e delle conseguenze. Inoltre, la tecnologia di riconoscimento facciale dovrebbe essere utilizzata solo per scopi legittimi e giustificati, come la sicurezza pubblica, e non per finalità discriminatorie o abusive.
Infine, è importante notare che l’implementazione della tecnologia di riconoscimento facciale non può sostituire l’importanza delle soluzioni non tecnologiche per affrontare i problemi di sicurezza pubblica. Ciò include la prevenzione del crimine, la creazione di spazi pubblici sicuri e inclusivi e il rafforzamento delle relazioni tra la polizia e la comunità. Solo attraverso un approccio equilibrato e completo alla sicurezza pubblica, possiamo garantire un ambiente sicuro e protetto per tutti i membri della società.