Le aziende tecnologiche giapponesi, che fino a poco tempo fa erano rimaste relativamente in secondo piano rispetto alla Cina nell’ambito dei modelli linguistici su larga scala (LLM), stanno ora entrando prepotentemente nel mercato aziendale nazionale con queste potenti risorse.

Secondo quanto riportato dal Japan Times, il colosso delle telecomunicazioni NTT ha annunciato l’intenzione di lanciare una piattaforma di intelligenza artificiale generativa aziendale nel marzo dell’anno prossimo.

La piattaforma AI di NTT ha ricevuto il nome “Tsuzumi,” in riferimento al tradizionale tamburo giapponese, e l’azienda ha sottolineato che le sue capacità linguistiche in lingua giapponese superano quelle di “ChatGPT”. Inoltre, Tsuzumi è in grado di analizzare documenti che contengono diagrammi e grafici, il che la rende particolarmente adatta per le esigenze aziendali.

In fase di test pilota, il modello di intelligenza artificiale ha dimostrato prestazioni notevoli, inclusa l’integrazione dei dati delle cartelle cliniche elettroniche e la sintesi delle conversazioni dei call center.

NTT ha dichiarato di ambire a un fatturato annuo superiore ai 100 miliardi di yen (circa 874 miliardi di won) entro il 2027, sfruttando appieno questa innovativa piattaforma. Il presidente di NTT, Akira Shimada, ha affermato: “Poiché molte aziende stanno entrando in competizione, le dimensioni del mercato continueranno a crescere.”

Oltre a NTT, altre aziende giapponesi stanno abbracciando la sfida dell’intelligenza artificiale generativa. Ad esempio, NEC ha lanciato una piattaforma simile per clienti aziendali lo scorso luglio, mentre Hitachi ha introdotto un nuovo servizio a giugno per assistere le aziende nell’adozione dell’intelligenza artificiale generativa. Nel marzo scorso, Softbank ha addirittura creato una filiale dedicata allo sviluppo di una piattaforma AI per la generazione del linguaggio giapponese.

Inoltre, Fujitsu ha in programma di sviluppare un LLM con ben 30 miliardi di parametri, in collaborazione con il Tokyo Institute of Technology, RIKEN e il Tokyo Institute of Technology, sfruttando il supercomputer giapponese “Fugaku”. Si prevede che questo modello verrà reso disponibile gratuitamente alle aziende giapponesi nel corso dell’anno prossimo.

L’introduzione di questi modelli linguistici su larga scala da parte delle aziende giapponesi sta chiaramente ridefinendo il panorama dell’intelligenza artificiale nel paese, aprendo nuove opportunità e sfide nel mondo aziendale.

Di Fantasy