Papa Francesco ha partecipato al vertice del G7 e ha messo in guardia contro i pericoli dell’intelligenza artificiale (AI), specialmente riguardo ai “robot killer” capaci di uccidere senza controllo umano, sottolineando la necessità di vietarli.
Secondo quanto riportato da AP, il Papa è stato invitato alla sessione speciale del G7 sull’intelligenza artificiale tenutasi in Puglia, Italia, dove ha tenuto un discorso dal titolo “AI e pace”, segnando la sua prima partecipazione storica al G7.
Il Papa ha esortato i leader del G7 a mantenere la dignità umana al centro dello sviluppo e dell’uso dell’intelligenza artificiale. Ha sottolineato che le decisioni cruciali, come l’uso di armi, devono rimanere prerogativa umana e non essere delegate a macchine.
“Se priviamo le persone della capacità di decidere per sé stesse, relegandole alle scelte delle macchine, condanniamo l’umanità a un futuro senza speranza”, ha dichiarato il Papa, enfatizzando l’importanza del controllo umano per preservare la dignità umana.
Il Papa ha anche chiesto un divieto totale delle armi autonome letali, noti come “robot assassini”, sottolineando che nessuna macchina dovrebbe avere il potere di decidere di porre fine a una vita umana.
Le sue preoccupazioni sono state riflesse nella dichiarazione finale adottata dal G7 quel giorno, dove i leader si sono impegnati a regolare l’intelligenza artificiale in modo da mantenere il focus sull’uomo. Hanno riconosciuto anche l’impatto potenziale sul mercato del lavoro e nel sistema giudiziario.
Il G7 ha ribadito l’impegno per una trasformazione digitale inclusiva e centrata sull’uomo, mirando a massimizzare i benefici economici e gestire i rischi in linea con i valori democratici e il rispetto dei diritti umani.
La sessione speciale è stata convocata su invito del Primo Ministro italiano Giorgia Meloni, riconoscendo il ruolo di leadership e l’autorità morale del Papa. La sua presenza ha silenziato immediatamente la sala durante il suo intervento.
Papa Francesco ha precedentemente espresso preoccupazioni sull’uso responsabile dell’intelligenza artificiale, rilevando anche il fenomeno globale delle deepfake che hanno attirato l’attenzione lo scorso anno.