La startup cinese Baichuan, considerata una delle principali “tigri dell’intelligenza artificiale” della Cina, ha recentemente attirato un impressionante investimento di 691 milioni di dollari da parte di grandi aziende tecnologiche locali. Questo afflusso di fondi è stato in parte alimentato dalle tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina.
Secondo Bloomberg, Baichuan, con sede a Pechino, ha ottenuto finanziamenti da giganti tecnologici cinesi come Alibaba, Tencent e Xiaomi, valutando l’azienda a 2,8 miliardi di dollari.
Fondata ad aprile 2023 da Wang Xiaochuan, ex CEO di Sogou, Baichuan è stata una delle prime aziende in Cina a ricevere l’approvazione per lanciare modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM). Finora, Baichuan ha lanciato 12 LLM, tra cui “Baichuan 4”, e ha presentato il chatbot AI “Baixiaoying” a maggio.
Baichuan 4 ha recentemente superato il “GPT-4” di OpenAI e il “Claude 3 Opus” di Anthropic in una misurazione della competenza della lingua cinese, effettuata tramite il benchmark SuperCLUE. Inoltre, il chatbot AI “Bai Xiaoying” si distingue dai concorrenti locali come “Erniebot” di Baidu e “Kimi” di Moonshot AI per la sua capacità di condurre ricerche specialistiche.
Nel mercato cinese dell’intelligenza artificiale, le sanzioni statunitensi hanno impedito agli investitori cinesi di investire in promettenti startup AI americane. Di conseguenza, i fondi sono stati dirottati verso startup locali, con un notevole aumento degli investimenti in aziende cinesi. Alibaba, in particolare, sostiene tutte e quattro le principali “tigri AI” della Cina: Jifu, Moonshot, Minimax e Baichuan.
Con questo nuovo investimento, Baichuan è diventata la seconda startup più valutata nel settore dell’IA, superata solo dalla rivale Moonshot, che ha una valutazione di 3 miliardi di dollari.