Microsoft sta attivamente lavorando allo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale propri, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalla tecnologia di OpenAI. Secondo fonti interne, l’azienda ha completato la costruzione di un modello di base noto come “MAI” e sta sviluppando un modello di inferenza simile all'”o1″ di OpenAI.
Il modello MAI è stato recentemente completato e, in alcuni benchmark, ha mostrato prestazioni paragonabili a quelle dei modelli non inferenziali di OpenAI e Anthropic. Tuttavia, non è stato ancora reso pubblico, e i dettagli specifici sulle sue capacità rimangono sconosciuti. Microsoft prevede di lanciare MAI entro la fine dell’anno e di integrarlo nei suoi servizi, come Copilot.
Parallelamente, Microsoft sta sviluppando un proprio modello di inferenza, iniziato subito dopo il lancio dell'”o1″ di OpenAI nel settembre scorso. Il team di sviluppo ha già implementato con successo la tecnica “Chain of Thought” (CoT), fondamentale per i modelli di inferenza. Tuttavia, non è chiaro quando questo modello sarà disponibile al pubblico e se sarà in grado di competere efficacemente con le offerte di OpenAI, che nel frattempo ha lanciato modelli successivi come “GPT-4.5” e “o3”.
Durante lo sviluppo del modello di inferenza, sono emerse tensioni tra Microsoft e OpenAI. Mustafa Suleyman, CEO dell’AI presso Microsoft, ha espresso insoddisfazione per la mancata condivisione da parte di OpenAI delle informazioni chiave sul CoT, ritenendo che ciò violasse l’accordo di partnership. Questo ha portato a discussioni accese tra le due aziende.
Microsoft sta testando modelli alternativi, tra cui “Claude” di Anthropic, “Grok” di xAI e “Llama” di Meta, nel tentativo di ridurre la dipendenza da OpenAI. Inoltre, l’azienda ha sviluppato una serie di Small Language Models (sLM) chiamata “Phi”. Suleyman ha sottolineato l’importanza di costruire modelli proprietari per garantire l’indipendenza tecnologica di Microsoft nel prossimo decennio.