Negli ultimi anni, il panorama dell’intelligenza artificiale ha assistito all’emergere di modelli generativi capaci di creare video ultra-realistici e ad alta definizione in pochi secondi, a partire da semplici prompt testuali o immagini fornite dagli utenti. Tra questi, spiccano nomi come Runway’s Gen-3, Veo 2 di Google e Sora di OpenAI.

Tuttavia, una questione cruciale ha accompagnato lo sviluppo di questi modelli: la provenienza dei dati utilizzati per il loro addestramento e le implicazioni legali legate al copyright.​

La maggior parte di questi modelli è stata addestrata su vasti insiemi di video raccolti dal web o da archivi, spesso senza il consenso esplicito dei detentori dei diritti d’autore. Questo ha sollevato preoccupazioni significative nel settore cinematografico e tra i creatori di contenuti, portando a cause legali contro aziende come Runway, accusate di aver utilizzato materiali protetti da copyright senza autorizzazione. La disputa su cosa costituisca un uso equo e trasformativo dei dati rimane aperta.​

In risposta a queste preoccupazioni, è emersa Moonvalley, una startup fondata da ex ricercatori di Google DeepMind, Meta, Microsoft e TikTok. Moonvalley ha recentemente introdotto Marey, un modello generativo di intelligenza artificiale progettato specificamente per studi cinematografici, registi e grandi marchi.

Ciò che distingue Marey dagli altri modelli è il suo addestramento esclusivo su dati completamente licenziati, garantendo che ogni video utilizzato sia stato ottenuto con il consenso dei proprietari dei diritti.

Di Fantasy