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OpenAI ha introdotto ChatGPT Pro, un abbonamento mensile dal costo di 229 euro. Questa cifra, stabilita personalmente dal CEO Sam Altman, ha suscitato discussioni riguardo al valore e alla sostenibilità di tali piani premium. Nonostante le dichiarazioni iniziali di Altman, che indicavano perdite per l’azienda, ChatGPT Pro ha segnato l’inizio di una tendenza nel settore: l’emergere di chatbot con prezzi determinati “a sentimento” .

OpenAI non è l’unica azienda a proporre piani costosi. Anthropic ha lanciato Claude Max a 200 dollari al mese, Google ha introdotto il piano AI Ultra di Gemini a 275 euro mensili, e xAI ha presentato SuperGrok, il più costoso, a 300 dollari al mese. Questi abbonamenti offrono accesso a modelli avanzati e funzionalità esclusive, ma sollevano interrogativi sul valore effettivo per gli utenti .

Gli utenti di questi piani premium possono essere suddivisi in due categorie principali:

  • Esploratori della Nuova Era: Professionisti della Silicon Valley e appassionati di tecnologia che desiderano sperimentare le ultime innovazioni e ottenere prestigio all’interno delle loro comunità.
  • Ricercatori di Ritorno sull’Investimento: Utenti che cercano di ottimizzare il loro tempo e le loro attività professionali, come sviluppatori e investitori, utilizzando l’IA per automatizzare compiti e prendere decisioni più informate.

Nonostante l’interesse iniziale, rimane da vedere se questi abbonamenti premium siano sostenibili nel lungo periodo. Le aziende dovranno bilanciare l’offerta di funzionalità avanzate con la necessità di mantenere prezzi accessibili per una base di utenti più ampia. Inoltre, la concorrenza nel settore dell’IA è in crescita, con nuove startup che offrono alternative a prezzi più contenuti.

Di Fantasy